il punto da napoli

Conte: "L'alleanza col Pd? Non è strutturale. Il M5s punta alla maggioranza assoluta"

Carmelo Caruso

L'ex presidente del consiglio nelle vesti di leader grillino continua a separare le sorti del movimento da quelle dei dem. La difficoltà di allearsi nelle città “dimostra che a volte non è il momento” di insistere "sulle fusioni a freddo", dice da Napoli, dove oggi ha presentato il candidato sindaco Manfredi 

Napoli. Coltiva la vocazione maggioritaria che il Pd adesso non coltiva. Definisce l’alleanza con il Partito democratico non strutturale “e dove non si trova l’accordo non mi straccio le vesti”. È ancora sicuro Enrico Letta che con il M5S il dialogo è fecondo? A Napoli, nel corso della presentazione della candidatura di Gaetano Manfredi a sindaco, Giuseppe Conte dice quello che Letta non dice: “Ho l’ambizione di portare il M5S a partito di maggioranza assoluta”. E rifiuta l’etichetta di “federatore” di centrosinistra perché è “una definizione dei giornali”. Continua insomma a separare la sorte del M5S da quelle del Pd. Preferisce parlare di alleanza con “forze civiche”, è contro “le fusioni a freddo nelle città. Pensarlo è ingenuo”.

 

Mentre a destra si ragione addirittura di partito unico, nel centrosinistra Conte ripete che la difficoltà di allearsi nelle città “dimostra che a volte non è il momento”. È un’uscita tanto identitaria che si permette perfino di chiudere sul doppio mandato. Di fronte a Luigi Di Maio e Roberto Fico dice: “Decido io”. Poi si corregge: “Decidiamo poi insieme”. Lascia intendere che il simbolo potrebbe essere quello che, qui a Napoli, per la prima volta è apparso: solo "movimento" e "5 stelle" ma solo stilizzate. Insomma, solo movimento. Ha in pratica chiesto i pieni poteri sul M5S. Tanto Di Maio si fa responsabile tanto Conte gioca a fare il movimentista. 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio