L'intervista

"Il mercato non è il far west. Credere nelle ripresa". Parla Fumagalli, "il Giorgetti" del Pd

E' responsabile Sviluppo Economico della segreteria di Enrico Letta

Carmelo Caruso

L'altro Pd. Niente polemiche sugli economisti liberali, prudenza sul blocco dei licenziamenti ma fiducia nel rimbalzo e in ogni caso "non si torna allo stato selvaggio". Il Rdc "è un sostegno ma non un modo per creare lavoro". La versione di Cesare Fumagalli

Il Pd è anche questo: “Io amo la parola ‘liberale’. Sono per la composizione armonica delle competenze. Non mi scandalizza sapere che a Palazzo Chigi, a lavorare a quell’opera complessa chiamata Pnrr, sono stati chiamati economisti come Riccardo Puglisi o Carlo Stagnaro, ma aggiungo pure che lo ritengo utile. La sfida è titanica ma  l’obiettivo comune”. E sentite cosa dice ancora Cesare Fumagalli, di Lecco, ex segretario della Confartigianato e oggi responsabile del Pd per lo Sviluppo economico, Terzo settore, Pmi, indicato dal segretario Enrico Letta: “Di fronte a un’economista la prima domanda che mi faccio è se sia una figura di valore, capace di lavorare in squadra, e non a quale scuola di pensiero appartenga. Chi è stato chiamato lo è senza dubbio e verrà diretto da un formidabile direttore d’orchestra come Mario Draghi. Concentriamoci sulle riforme che ci attendono a partire da quella del fisco”.

 

C’è un Pd arioso che è giusto raccontare meglio, un partito che non ingaggia polemiche temerarie contro liberali e liberisti, prudente ma non spaventato, intelligente e non occhialuto, curioso e non presuntuoso. Sul blocco dei licenziamenti ecco un pensiero di buon senso: “Quando si esce da un sistema di blocco forzato non si può che essere prudenti. Preoccupato? Certo che lo sono, ma per fortuna gli indicatori economici ci dicono che ci sarà un balzo, una crescita che si tradurrà inevitabilmente in occupazione”. Significa, vuole dire Fumagalli, che solo uno sprovveduto non può stare all’erta, ma chi agita i licenziamenti di popolo, la vendetta del padrone, andrebbe castigato per procurato allarme. I sindacati che vogliono scendere in piazza, fare lo sciopero generale? Cosa pensa? Risponde: “Tutti i sani di mente provano le preoccupazioni dei sindacati. I sindacati fanno bene il loro mestiere, ma guardando l’export, la ripresa, ci sono buoni motivi per avere fiducia nella ripartenza. E per una volta si dica. Anche dopo il blocco dei licenziamenti si tornerà pur sempre alle regole di mercato, alla normativa precedente. Non si tornerà al far west. Sta invece passando l’idea di un ritorno allo stato selvaggio. E’ un errore”.

 

Questo è un altro esempio di Pd interclassista, quello che ha promesso Letta. Sempre Fumagalli: “E’ giusto quindi monitorare questo delicato passaggio che è la fine del blocco dei licenziamenti, ma un altro passaggio delicatissimo è la fine della moratoria dei crediti per le Pmi. Con senso di responsabilità dovrà essere trovato un punto finale anche perché la proroga non potrà essere la soluzione. Se il tono dell’economia è quello che si annuncia, e ben si annuncia, tra pochi mesi ne sorrideremo”. Perché si ripete che si può stare a sinistra senza la necessità di svuotare le librerie e fare finta di dire cose di sinistra, attaccare gli imprenditori. Perché si possono dire così: “Strigliare i giovani con un generico ‘andate a lavorare’, cercatevi un lavoro, è una frase evergreen. Cosa diversa è ragionare sulla formazione per favorire il salto nel mondo del lavoro. E’ un altro snodo del Pnrr”. Il reddito di cittadinanza? E’ corretto imporre, per chi lo riceve, lavori stagionali? La replica: “Ha una funzione sacrosanta di sostegno ma chiamiamolo per quello che è ovvero “sostegno al reddito”. Le politiche attive al lavoro sono un’altra cosa”. L’Ilva si chiude? “Non servono i talebani, quelli ‘sigilliamo tutto’ contro ‘i non possiamo cambiare nulla’. L’Ilva, la siderurgia, è un tema europeo. Io sono laico, sono convinto che l’acciaio ci serva così come sono convinto che bisogna produrlo in maniera compatibile. Di certo non sono uno di quelli che si ritira in un’isola”. La promessa: “Come Pd batteremo colpi su impresa, lavoratori autonomi. Fare di più. E faremo di più”.

 

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio