"Occorre una riforma dell'Ema", dice Draghi dopo il Consiglio Ue
Il punto del premier sui vaccini e la pandemia ("Non ne siamo ancora usciti, serve attenzione"). E poi sul dossier immigrazione e sulla Russia. "Occorrono cooperazione e franchezza"
"La pandemia non è finita, non ne siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione, attenzione e vigilanza", dice il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue. Sollecitato sulle preoccupazioni relative alla variante Delta in Italia, ha detto: "Occorre vigilanza, occorre continuare con determinazione la campagna vaccinale, aumentare il sequenziamento delle varianti e individuare i nuovi focolai. È molto interessante vedere come la diffusione della variante Delta crea incertezza nella ripresa economica del Regno Unito, su cui il paese stava andando molto bene. Noi non vogliamo trovarci in questa situazione. In autunno, quando ricominciano le scuole e gli autubus si riempiono, non vogliamo ritrovarci nella stessa situazione dello scorso anno. È passato un anno, avremo pure imparato qualcosa", conclude.
L'Agenzia europea del farmaco
"Occorre un rinforzo e forse una riforma dell'Ema", aggiunge il premier. "È presto per pronunciarsi, ho sollevato io il tema, c'è una certa convergenza di vedute. Da un lato c'è stata una difformità nella gestione della pandemia, una notevole confusione. Dall'altro Ema deve essere rinforzata per potere esercitare meglio i compiti che le spettano".
Vaccini
Draghi poi fa un punto anche sui vaccini: "La contestazione è stata che lo Sputnik non è riuscito ad ottenere l'approvazione dell'Ema e forse potrebbe non averlo mai". "Il vaccino cinese non è adeguato ad affrontare la pandemia", ha infine aggiunto.
L'immigrazione
Sul dossier immigrazione "la sessione ci ha visto soddisfatti. Naturalmente dovranno essere messi in atto tutti gli impegni espressi nelle conclusioni". Non era obiettivo italiano al vertice Ue "un accordo sui ricollocamenti" dei migranti, "sarebbe stato prematuro avere un accordo per noi conveniente", dice il presidente del Consiglio. "Il testo delle conclusioni è molto impegnativo", osserva il premier. "Il problema dell'immigrazione l'Europa ha bisogno di essere affrontato possibilmente in armonia, ma senza escludere accordi tra paesi", ha aggiunto. "La migrazione rientrerà nell'agenda del Consiglio europeo, non mi farei troppi problemi".
Le relazioni con la Russia
E sulla Russia: "La posizione italiana è chiara. Mosca è un attore importante da coinvolgere nei negoziati industriali e sul clima. Bisogna mantenere dialogo attivo e operativo ma essere franchi su ciò che non va: hackeraggi, attacchi, disinformazione, diritti umani. Occorrono cooperazione e franchezza". "Il tentativo di un incontro in formato Ue-Russia andava fatto", ribadisce poi Draghi. "Io ho sostenuto la necessità di farlo perché piuttosto di essere dubbiosi sulla propria potenza, i paesi Ue devono essere orgogliosi della manifestazione di forza che danno quando parlano insieme. I paesi nordici perché più vicini alla Russia hanno sostanzialmente accantonato l'idea al momento", ha aggiunto.