Le conseguenze del caos a Cinque stelle, secondo il Pd

Attesa e anche un poco di preoccupazione nelle file del Partito democratico. "Un cambiamento radicale". Ma "il governo Draghi terrà"

Francesco Cocco

Attesa e anche un poco di preoccupazione nelle file del Partito democratico per la crisi del M5s. Ieri Beppe Grillo, con un violentissimo post sul suo blog, ha detto che l'avvocato del popolo non è adatto a gestire il Movimento cinque stelle del futuro e si è rimesso nelle mani di Davide Casaleggio e della sua piattaforma Rousseau per chiedere di votare il comitato direttivo a cinque, come deciso durante gli stati generali grillini. Dopo lo strappo del garante, mutano gli assetti: il Pd si interroga su Qurinale, alleanze, sistemi elettorali. Conte da interlocutore credibile diventa adesso possibile competitor dei dem. L'angoscia di vedere un M5s di nuovo antisistema, lo scetticismo sulla fedeltà del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

  

Laura Boldrini, però, non ritiene che questa situazione avrà ripercussioni sulla tenuta del governo, e crede che il Pd avrà comunque sempre un interlocutore da quella parte. Per Fausto Raciti, serve superare un assetto del sistema politico che obbliga alle alleanze pre-elettorali. 

 

"È un momento complicato per il Movimento 5 Stelle, credo che questo momento vada rispettato, vediamo quali saranno le decisioni dei prossimi giorni", si limita per ora a dire Paola De Micheli

"Un cambiamento radicale di quel pezzo della politica italiana avrà delle conseguenze", dice Emanuele Fiano