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Sulla monnezza di Roma sono tutti arrabbiati con Raggi
L'assemblea straordinaria in Campidoglio e la protesta in piazza dei sindaci del territorio
La grillina attacca la Regione sulle discariche chiuse e annuncia la riapertura temporanea di quella di Albano. Ma il primo cittadino della città di provincia annuncia battaglia: "Ricorreremo al Tar"
Giornata movimentata in Campidoglio, dove oggi si è tenuta l'Assemblea capitolina straordinaria per discutere della situazione dei rifiuti a Roma. Ancora una volta la sindaca Virginia Raggi ha accusato la regione Lazio: "In Lombardia ci sono 13 inceneritori e 21 discariche per i rifiuti urbani, nel Lazio abbiamo due discariche, a breve ne avremo solo una quando chiuderà Civitavecchia tra qualche giorno - ha detto Raggi - Il Lazio è proprio il fanalino di coda del paese e questa situazione certifica il fallimento della Regione e del presidente Nicola Zingaretti che da otto anni la governa". Nel frattempo, in piazza, i sindaci della provincia hanno invece protestato contro l'amministrazione grillina della Capitale, accusata di incompetenza nella gestione dell'immondizia.
Raggi ha poi annunciato l'intenzione "di predisporre un'ordinanza urgente per la riapertura della discarica di Albano Laziale. Assicuro al sindaco e ai cittadini di Albano Laziale che questa misura emergenziale sarà adottata per il tempo strettamente necessario. A lui e agli altri sindaci dico: 'Appoggiateci nella battaglia per far riaprire in via emergenziale anche la discarica di Colleferro, e gli altri impianti ancora utilizzabili, in attesa di una soluzione definitiva nel medio e lungo periodo'". I primi cittadini tuttavia non hanno accolto la richiesta della sindaca e anzi, si sono radunati sotto al Marco Aurelio.
Massimiliamo Borelli, primo cittadino di Albano, dice al Foglio che "per 5 anni la Raggi è stata completamente assente. La provincia non può essere trasformata in pattumiera. Noi ci opporremo in tutti i modi, ovviamente ricorreremo al Tar". Sulla stessa linea anche Esterino Montino, sindaco di Fiumicino: "Il nostro non può essere un territorio dove gli altri comandano e decidono di scaricare la propria immondizia".