“Siena? Il Pd ha scelto di non averci, ma decide Enrico”. Il messaggio di Renzi a Letta
Da Bari, dove ha presentato il suo ultimo saggio, il leader di Italia Viva torna sulla composizione della coalizione per le supplettive nel collegio senese: "Se si trova un accordo meglio per tutti"
“Su Siena? No ai dispettucci. Lì hanno scelto di non averci, ma decide Enrico”. Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva manda un messaggio al segretario nazionale del Pd da Bari, dove è intervenuto alla presentazione del suo ultimo saggio “Controcorrente” in una libreria cittadina, rispondendo alla domanda se abbia in caldo un candidato alternativo di respiro riformista come Marco Bentivogli.
Proprio in Puglia i renziani sono marginalizzati nei tavoli delle amministrative e così il riferimento alla composizione della coalizione per le suppletive nel collegio senese è inevitabile: “In alcuni casi siamo stati coinvolti nell’alleanza, in altri no. Non facciamo “ripicchine". In alcuni casi nelle elezioni ci è andata male, come nelle regionale 2020 in Puglia, ma altrove è andata molto meglio. Il quadro diversificato. Se si trova un accordo su Siena meglio per tutti”. Poi un dettaglio toscaneggiante: “Lì in regione c’è la questione dell’Aeroporto di Firenze, dove il Pd fa l’accordo con la Lega… Il nodo è questo: il Pd deve scegliere tra l’esperienza di Mario Draghi e Giuseppe Conte, partendo dal fatto che Conte è il più distante dal premier. Se il Pd vuol fare il partito riformista bene, se vuole stare con i 5S staremo da un’altra parte”. L’ex premier chiosa poi così: “Siamo stati poco considerati anche a Napoli, ma lì il candidato sindaco Manfredi è bravo e stiamo con lui. A Roma andiamo con Calenda e non Gualtieri, perché Calenda è il migliore tra Raggi e Gualtieri. A Bologna la nostra Isabella Conti ha corso alle primarie e ora è in coalizione. Poi si vota per le suppletive anche nel collegio di Primavalle… Il Pd deve dire cosa vuol fare: è con Draghi o con Conte?”.
L’ultima battuta sulla riforma della Giustizia: “Non cambierà in Parlamento. Si troverà un punto di caduta per non far perdere la faccia a Conte, ma i 5S non abbandoneranno mai il governo. Quando i grillini dicono a Di Maio dimettiti, lui risponde: “Ma siete pazzi”…Per lasciare un ministero ci vuole il coraggio avuto dalla nostra Teresa Bellanova…”, conclude Renzi.