l'intervista
Donzelli (FdI): "Battere Letta a Siena? Si può. Ma Salvini valuti se confermare il suo candidato"
"A differenza degli altri siamo leali con gli alleati. Se poi si vuole ridiscutere l'accordo lo si dica subito. Il sindaco De Mossi? Ha già battuto la sinistra in città. Lo sosterremmo senza problemi". Parla il deputato di Fratelli d'Italia
Il produttore di vino Tommaso Marrocchesi Marzi è il candidato della coalizione di centrodestra per il collegio di Siena. Almeno, lo è sicuramente "per ora", come dice al Foglio il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. Le suppletive nel seggio toscano, con la candidatura del segretario del Pd Enrico Letta non sono più una questione di beghe locali. E allora qualche retroscena ha iniziato a suggerire una certa apprensione dentro la destra. "Abbiamo un'occasione storica per mandare a casa la sinistra in una delle sue roccaforti dopo Arezzo, Grosseto, Piombino e Pistoia. Perché sprecarla?", sarebbe il fulcro del ragionamento. Lo sottoponiamo al responsabile dell'organizzazione di FdI. "Guardi, noi a differenza degli altri all'interno della coalizione siamo leali, nonostante gli screzi sulla Rai o sul Copasir. Marrocchesi Marzi è stato scelto dalla Lega perché si è deciso di dare preminenza alla regola dell'uscente: siccome in quel collegio avevano espresso loro la candidatura al giro precedente, lo hanno fatto anche in questa occasione".
E però una figura civica, poco conosciuta, sostiene qualcuno, correrebbe il rischio di dover prendere parte alla gara in maniera impari, a maggior ragione perché come anticipato da Letta una sconfitta coinciderebbe con il suo ritiro dalla segreteria dem. "Credo che Marrocchesi Marzi abbia il grande merito di essere una figura ben radicata nel territorio, a differenza di Letta. E' una persona preparata, potrebbe essere un ottimo parlamentare, ma è ovvio che andrebbe fatta una campagna per farlo conoscere meglio", dice il meloniano. "Detto questo, la scelta spetta alla Lega, per cui noi saremmo disposti a sostenere un'altro candidato in caso di ripensamento di Salvini. Le condizioni per vincere ci sono tutte, nonostante il tentativo del governo di anticipare le elezioni a settembre sia una truffa nei confronti degli elettori. Il vero obiettivo rimane sconfiggere la sinistra, che nonostante le scaramucce di queste ore si presenterà unita da Renzi a Leu".
Sta forse addossando al segretario leghista gran parte delle responsabilità in caso di sconfitta? "Non abbiamo problemi a rispettare i termini dell'accordo, così come su tutto il territorio nazionale", dice il deputato fiorentino. "Certo, credo che Salvini, Meloni e Berlusconi si debbano vedere nelle prossime ore per confermare un impegno comune alle amministrative e la piena cittadinanza di tutti. Se si vuole far saltare per esempio la regola di chi indica il candidato, ridiscutendo l'assetto del centrodestra, lo si deve dire subito: così che ognuno ne possa trarre le proprie conseguenze". In queste ore è circolato molto il nome del sindaco di Siena Luigi De Mossi. Avrebbe le carte in regola per battere Letta? "Ha dimostrato di saper amministrare e di poter vincere con la sinistra, com'è successo a Siena nel 2018, dov'è riuscito a intercettare gran parte del voto moderato di chi guardava a Renzi o allo stesso Pd. È una persona molto popolare, lo sosteniamo in giunta e ovviamente non avremmo avuto obiezioni. Ma come detto è una scelta che spetta alla Lega e la rispettiamo. Se poi decidono di rimettere tutto in discussione, vedremo...".