Così Michetti è finito nel mirino di Calenda
Per il candidato di Azione arrivare al ballottaggio non sarà facile senza i voti di centrodestra. E allora ecco il cambio di strategia: gli attacchi sui social, in tv e la giornalista di Radio Radio candidata nella sua lista civica
Carlo Calenda lo sa bene. Per arrivare al ballottaggio servono molti voti. Di certo, non bastano quelli che il leader di Azione è convinto di riuscire a soffiare al centrosinistra. Per sperare di arrivare al secondo turno è necessario poter pescare da più stagni, bisogna guardare anche a destra.
Quello che Calenda sa bene è che c’è un solo un altro candidato al quale sicuramente non riuscirà a rubare preferenze: Virginia Raggi. Non è un caso che i due ormai quasi si spalleggino. Oggi Calenda è finito persino in un video di propaganda grillina. Sopra uno spezzone del confronto di ieri tra i quattro candidati la scritta tutta in maiuscolo: “ATTENZIONE ASCOLTATE BENE ANCHE CALENDA DÀ RAGIONE ALLA RAGGI SULLE COLPE DELLA REGIONE”. Il frammento è quello in cui Gualtieri attacca Calenda accusandolo di cerchiobottismo. “Carlo sui rifiuti non puoi davvero mettere sullo stesso piano la Regione che ha fatto un lavoro eccelso e il comune, è un paragone politicista, su questo con la Raggi vi vedo alleati”.
Una stoccata non casuale. Gualtieri fino a pochi giorni fa era stato il bersaglio polemico preferito del leader di Azione. Non che Calenda parli bene della Raggi. Anzi, il mal governo grillino nella narrazione calendiana è la ragione della candidatura dell’ex ministro dello Sviluppo economico, ma “a Virginia”, talvolta, vengono anche riconosciuti dei meriti, mentre l’attacco costante è stato al centrosinistra dove, parola di Calenda decidono i soliti “Bettini, Astorre e Mancini”. Anche perché Calenda – che pure è spesso additato per il piglio aziendalista di essere un uomo di destra – si è sempre considerato un candidato di sinistra. Prima della rottura con il Pd aveva partecipato al tavolo di coalizione e ha sperato sino all’ultimo che l’intero centrosinistra convergesse sul suo nome. A chi glielo chiede dice sempre di essere “un socialista liberale”, dietro la scrivania ha appeso il ritratto di Pietro Gobetti.
Ma solo con i voti sotratti a Pd e compagni non si va molto lontano. Calenda lo sa e così da ieri qualcosa è cambiato nella sua strategia. Il leader di Azione ha un nuovo bersaglio, il candidato dell’altro bacino dove deve pescare preferenze, Enrico Michetti. Ieri il candidato del centrodestra se n’è andato in polemica dal dibattito tra i candidati sindaci organizzato dall’ordine degli architetti proprio mentre Gualtieri, Calenda e Raggi battibeccavano sui rifiuti. Oggi Calenda è partito all’attacco. Prima su Twitter dove, come nel suo stile, non è andato leggero. “Nella mia esistenza - ha scritto - non ho mai incontrato una persona così vaga, impreparata, superficiale come … Enrico Michetti. Lo so, pensavate la Raggi, ma vi giuro, e non avrei mai pensato, che qualcuno potesse superarla. Vi prego, vi prego per il bene di Roma riascoltate il confronto”. Una preghiera su cui Calenda spinge molto. È l’unico dei quattro candidati ad aver cercato di diffondere la notizia del dibattito di ieri, adesso è fissata in cima al suo account Twitter. È convinto che un certo elettoralto “serio” di centrodestra possa da quel dibattito capire di che pasta è fatto Michetti. Uno che, per dirla proprio con Calenda, “parla del sesso degli angeli e dell’impero romano, ma non ha mezza soluzione concreta”. Dopo le parole sui social, comunque il dinamico Carlo si è spostato in tv. Anche qui l’avversario di giornata è stato il candidato del centrodestra, con una chiosa che spiega bene la strategia elettorale del leader di Azione: “Io voglio rivolgermi ai cittadini romani di ogni estrazione politica perché i problemi che ha la città, come per esempio i rifiuti, non sono certo di centrodestra o di centrosinistra. Quello che mi ha colpito degli ultimi sondaggi è che oltre il 60% degli elettori di centrodestra non conosce Michetti". Ennesima stoccata prima del colpo di teatro.
La figura di Michetti è indissolubilmente legata a una radio locale romana molto ascoltata, Radio Radio. Sia prima sia dopo l’annuncio della sua candidatura Michetti ha frequentato con costanza gli studi dell’emittente dove lo chiamano “il prof”. Ebbene a metà pomeriggio dallo staff di Calenda arriva l’annuncio. “Luigia Luciani, 45 anni laureata in lettere alla Sapienza, giornalista, conduttrice di “Lavori in corso” su Radio Radio, trasmissione che in onda ogni pomeriggio dedicata ai temi della cronaca, della politica e dell’attualità aderirà alla Lista civica di ‘Calenda Sindaco’”. Il ratto della conduttrice. La sfida per i voti del centrodestra è partita.