L'estate leghista

Berlusconi lancia Salvini leader del partito unico, ma lo gela sui vaccini

I sette minuti del Cav.

Simone Canettieri

Berlusconi lo incorona leader ma parla di obbligo vaccinale per gli insegnanti. Salvini fa il pretoriano di Draghi e indica la prossima mossa: smontare il reddito di cittadinanza. Ancora pizzicotti a Conte e Letta

Milano Marittima - In sette minuti di telefonata Silvio Berlusconi lancia l'investitura di Matteo Salvini come futuro "leader del centrodestra perché in questi mesi ha dimostrato di poter guidare la nostra coalizione".

 

Il Cav. si muove da padre nobile in questa conversazione che precede l'intervista di Bruno Vespa al leader della Lega qui a Cervia (400 persone). Il presidente di Forza Italia dice infatti che il partito unico si farà per "le elezioni del 2023" quando il centrodestra tornerà al governo e il partito unico sarà "il cuore pulsante" dell'esecutivo.

 

Il presidente di Forza Italia ha parole da padre nobile anche per la leader di Fratelli d'Italia: "Ha ragione: sulla Rai le abbiamo fatto uno sgarbo e presto rimedieremo" risponde a Vespa che gli chiede se Forza Italia cederà la presidenza della Vigilanza (ma, a stretto giro, fonti di Forza Italia smentiscono l'ipotesi di cederla). Berlusconi vuole il partito unico e snocciola già la carta dei valori del nuovo contenitore: libertà, cristianesimo, garantismo. Chiede un'Europa forte che faccia blocco con Usa e Russia per arginare l'avanzata della Cina.

 

Sono progetti di una cosa che non c'è e che mette in difficoltà Salvini, alle prese con un partito che sembra una pentola a pressione. Ecco, allora che sull'obbligo vaccinale per studenti e insegnanti Berlusconi si dice a favore. Va nella direzione opposta rispetto a Salvini che glissa e che rimanda ulteriori particolari "a quando io e Silvio ci vedremo di nuovo e poi ve lo faremo sapere".  Insomma, Silvio c'è ma a Matteo serve tempo perché alle prese con una serie di grane interne niente male e con la Meloni che lo tallona.

 

Dura sette minuti l'intervento di Berlusconi. Ma bastano a disegnare il futuro e a registrare le differenze del presente tra i due partiti che prima o poi dovranno sposarsi. Altro che federazione. Per il resto il leader della Lega si diverte a fare il pretoriano di Draghi e a dare randellate ai rossogialli. Dell'assunzione del figlio di Bruno Tabacci a Leonardo il capo leghista  rivela che "il premier non lo sapeva così come della consulenza a Elsa Fornero".

 

Ormai Salvini ha messo nel mirino Letta e Conte e dunque martella sul reddito di cittadinanza che contribuì ad approvare ma che ora vuole smontare (sì, come la riforma di Bonafede). Allo stesso tempo, giusto per creare zizzania, dice che la settimana scorsa ha incontrato Luigi Di Maio alla Farnesina per parlare della situazione di alcuni italiani arrestati all'estero. Tira petardi, va avanti e indietro. E poi gira su stesso, dà un pizzicotto e poi sembra divertirsi. È costretto a muoversi, Salvini, come sempre. Sperando intanto di riuscire a capire verso dove. E dopo l'intervista, un grande classico: sul palco si canta Romagna mia.

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.