Tregua estiva
Draghi va in ferie ed elogia i partiti che lo vogliono fino al 2023
Il premier spinge sui vaccini e fa i complimenti alla squadra. L’assist al M5s sul Reddito di cittadinanza. Stop ai Cdm fino al 24
Cortile di Palazzo Chigi, metà mattinata: la Passat station wagon di Mario Draghi è sotto le colonne. Da oggi, per due settimane, l’auto scomparirà con il suo passeggero: il premier va in ferie. Tra Roma e Città della Pieve. Ci rivediamo, con i Cdm, il 24 agosto. Prima della pausa, incontro con la stampa. I messaggi che lancia il premier atterrano sul morbido. Eccetto uno: quello che riguarda il suo futuro, il grande rovello. Draghi dice agli italiani di vaccinarsi e di rispettare le regole, ringrazia i ministri per il lavoro svolto. Sottolinea, “senza voler celebrare successi”, che la campagna vaccinale procede (“meglio di Germania, Francia e Usa”).
Il 24 si riprende: lavoro, riforme (del fisco e concorrenza). Fa l’elogio dei partiti. Il Foglio gli domanda: fino a quando, presidente, si vede qui a Palazzo Chigi: orizzonte 2023 o oppure no? Risposta non inedita: l’orizzonte del governo è nelle mani del Parlamento e “poi si vedrà”. Il premier è contento della sua squadra e distribuisce carezze anche al M5s sul reddito: “Lo condivido in pieno”.
Pochi, a partire dai ministri, pensano che a febbraio Draghi possa muoversi da dove sta. Ne va della legislatura e degli impegni che l’Italia affronterà in Europa. Nel frattempo: massimo distacco.