Il caso
Roma, Raggi non pubblica la relazione di fine mandato: rischia lo stipendio
La magistratura contabile bacchetta la sindaca M5s sulla trasparenza: così manca il controllo democratico dei cittadini
Lettera della Corte dei conti alla grillina: manca il documento sui cinque anni in Comune, pronte sanzioni sugli emolumenti
Il Campidoglio grillino si dimentica di pubblicare sul sito del Comune la relazione di fine mandato (pudore? Negligenza?) e la Corte dei Conti scrive alla sindaca Virginia Raggi: se non ci arriva il documento ti blocchiamo una parte dello stipendio. Succede a Roma.
Un passo indietro: a sessanta giorni dal voto, per legge, l'ente deve pubblicare sul proprio sito questa relazione di fine mandato "al fine di rendere effettivo il controllo dei cittadini in occasione delle prossime elezioni".
Questione di trasparenza - ah la trasparenza, la casa di vetro - per permettere a tutti i romani di farsi un'idea su questi cinque anni, soprattutto dal punto di vista contabile.
La relazione andava pubblicata e resa nota due giorni fa, il 4 agosto, sessanta giorni prima del voto previsto per il 3-4 ottobre. Ma così non è stato. E allora la Corte dei Conti ha bussato in Campidoglio con una garbata letterina con la quale ricorda cosa accade se il Comune dovesse fare lo "gnorri". E intato tira le orecchie all'amministrazione. Scrivono i magistrati contabili:
"Sono previste misure sanzionatorie per inadempimento, prevedendosi, per il sindaco la riduzione della metà, con riferimento alle tre successive mensilità, rispettivamente, dell'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. Il sindaco è inoltre, tenuto a dare notizie della mancata pubblicazione, motivandone le ragioni nella pagina principale del sito dell'ente".