Emiliano lancia la lenticchia gialla di “Con”, il suo partito personale
Il governatore fonda una formazione politica civica: "Ne ho parlato con Letta e Conte. Sarà polline tra Pd e 5S”. Dem e grillini insorgono: "Una operazione di potere per mandare i suoi a Roma”
“Lenticchia gialla la trionferà…”. Ha il simbolo proprio di un legume, un cerchietto colorato, il nuovo partito “Con", creazione del governatore Michele Emiliano che ambisce a dare una casa (e un trampolino per il Parlamento) ai tanti componenti dell’area civica nonché ai transfughi del centrodestra che gli hanno permesso nelle ultime regionali di essere confermato alla presidenza della Puglia.
Emiliano ha parlato di una formazione “polline” tra Pd e 5S, ma è sostanzialmente un ripiego creativo dopo il fallimento del lungo corteggiamento nei confronti dell’ex premier Giuseppe Conte, che - quando era a Palazzo Chigi - non escludeva un suo partito personale (di cui il politico barese ambiva a possedere la tessera numero 1). Con l’avvocato di Volturara Appula ritornato nel solco pentastellato, Emiliano ha scelto di sperimentare una formula aggregativa gelatinosa: nell’alambicco da cui è nato “Con”, infatti, c’è in una ricetta fantasiosa con un pizzico di ecologismo, etti di trasformismo, qualche grammo di moderatismo municipale e un vestito buono da far indossare agli opportunisti meridiani di ogni tempo. Era solo una lista elettorale, diventata con oltre 110mila voti la seconda forza della “coalizione dei pugliesi”, formula onnicomprensiva che tiene insieme dai simpatizzanti del sindaco destrorso Pippi Mellone agli ex Potere al Popolo, ma adesso punta a configurarsi come partito personale emilianista: può contare su due assessori regionali, l'epidemiologo rockstar Pier Luigi Lopalco, e Alessandro Delli Noci, già enfant prodige della destra salentina, oltre ai consideri regionali Gianfranco Lopane, Giuseppe Tupputi e Alessandro Leoci.
Nell’incontro di presentazione a Bari, Emiliano ha lanciato un amo a Beppe Sala, sindaco di Milano che ha aderito ai Verdi europei: Con, secondo il governatore, può essere attrattivo per i grandi sindaci italiani non schierati. “Una delle persone con le quali mi piacerebbe parlare di quanto sta avvenendo a Bari è Beppe Sala - ha chiarito il magistrato in aspettativa - e mi piacerebbe che tutto il movimento dei verdi europei potesse seguirci, perché “Con” è una lista fortemente ambientalista che sta facendo le battaglie su Taranto sulla decarbonizzazione, quindi c’è un elemento fortissimo di tutela del paesaggio e di riuso delle acque”.
Nel centrosinistra alla ricerca di nuove geometri esistenziali, però, non tutti sono contenti della formalizzazione dei nuovo partito emilianista. Il presidente pugliese mette le mani avanti: “Di questa iniziativa - ha spiegato alla presentazione - ne ho parlato con tutti: con Letta, con Boccia, con Conte. Ovviamente Conte adesso è il leader del M5S, Letta è il leader del Partito democratico e credo che siano leadership aperte a questi ragionamenti”. Sarà vero?
Il Pd pugliese e i grillini locali, però, la pensano diversamente. Il riformista dem Fabiano Amati insorge contro il lessico da erboristeria del governatore: “Non scherziamo con la parola “polline". "Con" è una scalata ostile nei nostri confronti. Questa sigla non nasce da una piattaforma programmatica, ma configura un tentativo di portare gli uomini di Emiliano a Roma, piazzandoli in tutti i contenitori possibili in vista della politiche”. Un partito navetta per le Camere? La tesi convince il grillino Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale: “Tra i candidati alle prossime elezioni nazionali ci potrebbe essere Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto di Emiliano? Lo vedrei bene, visto il suo dinamismo…”. Tranchant è invece Antonella Laricchia, consigliere regionale 5S ed ex sfidante di Emiliano come candidato governatore lle regionali: “Non facciamo politologia. “Con” è la solita rete di Emiliano, con agganci nel centrodestra, nel centrosinistra e da un anno, purtroppo, anche tra i pentastellati. Cosa sarà? Un partito personale, alternativo a tutte le forze politiche esistenti, ma allo stesso tempo tanto malleabile da porsi contemporaneamente al fianco di tutti. Non ci sono idee, ma solo potere e legami. Tutti sulle teste dei cittadini”.
E nei corridoi del palazzo del Consiglio regionale risuona il neo inno del civismo meridiano: “Lenticchia gialla la trionferà, evviva l’emilianismo e quello che verrà…".