Foto dal profilo Twitter di Layla Pavone  

i tweet di lady fatto

Quando la candidata M5s a sindaco di Milano criticava Conte

"Voi chiedete sacrifici ai lavoratori, aziende, professionisti, ma non vi viene in mente di dimezzarvi lo stipendio nemmeno per sogno", twittava Layla Pavone al premier durante l'emergenza pandemica. Nove mesi dopo i due lavorano insieme 

A tratti puntigliosa, preoccupata, a tratti indignata. Layla Pavone, che oggi corre per diventare sindaco di Milano in quota Movimento 5 stelle, ha avuto più di qualcosa da ridire su come il governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte ha gestito la pandemia. Era marzo 2020, con l'Italia in pieno lockdown. Il presidente del Consiglio era solito collegarsi in diretta per parlare al paese delle misure emergenziali adottate una dopo l'altra a colpi di dpcm; Twitter e Facebook i suoi canali diretti con i cittadini. E' lì che tutti senza filtri lasciano i propri commenti, e lo fa anche Layla Pavone. Il governo sottoscrive il protocollo di sicurezza tra imprese e sindacati? E a quando gli aiuti economici, si chiede la futura candidata grillina, prima di immaginare che lo sarebbe diventata. 

 

Il sostegno del governo alle imprese è un tema particolarmente caro a Layla Pavone, che fino a qualche giorno fa faceva parte del Cda del Fatto Quotidiano. "Signor Primo Ministro però non può fare un proclama sabato scorso e a giovedì ancora non si sa come accedere al credito per le aziende. Se aspettate ancora un un po’ le aziende chiudono bottega e falliscono", scrive un mese dopo a commento di una diretta di Conte. 

 

Quando finalmente i soldi vengono stanziati, quando dopo il primo decreto Sostegni il governo approva il Sostegni bis, Layla Pavone dice che sono pochi: "Le briciole avete dato altro che ristoro. 2000 euro a chi ne fattura 400000 all’anno?"

 

E' ancora il 28 ottobre, la stessa data in cui viene approvato il decreto sostegni bis ritenuto insufficiente, e sempre su Twitter Lady Fatto avverte Conte: "Attenzione che la gente è stanca e tra poco perderà le staffe e scatterà la rivolta".  "Presidente - dice rispondendo a una grafica pubblicata sul profilo di Conte - voi chiedete sacrifici ai lavoratori, aziende, professionisti, ma non vi viene in mente di dimezzarvi lo stipendio nemmeno per sogno".

 

La polemica però non si limita solo al tema dei sostegni alle imprese. Siamo a dicembre, si parla di come gestire il rientro dei cittadini italiani nel rispetto delle precauzioni anti contagio. "Caro Presidente spero che nel nuovo DPCM, per il rientro dall’estero consentiate ai cittadini, come alternativa alla quarantena, il tampone molecolare". Cambiano i toni, cambia l'approccio. "La ringrazio per l’attenzione", si congeda Pavone. Nove mesi dopo l'ultimo tweet quell'attenzione a quanto pare le è stata data.  

 

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