Il caso
Divieto di vaccino per la “festa della Madonna”. Accade nella Puglia di Emiliano
A Manfredonia, sul Gargano, l'unico hub vaccinale resterà chiuso quattro giorni per la festa patronale. L'assessore al Welfare Barone: "Un danno gravissimo per la campagna di vaccinazione"
E’ una storia di vaccini contro santi. Anzi di madonne, che qui surclassano anche la lotta al Covid. Nella Puglia dei sacerdoti vaccinati prima degli over 80, dove per le dosi agli amici degli amici si è dovuta muovere la magistratura, se ti vuoi vaccinare non puoi farlo. Non dovunque, chiaro. Ma la vicenda che stiamo per raccontare è a suo modo emblematica. Mostra come gli appelli e la corsa a “fare presto” con la protezione vaccinale cozzino con la realtà fattuale di regioni come quella governata da Michele Emiliano e Pier Luigi Lopalco.
Tutto questo accade a Manfredonia, sul Gargano, in provincia di Foggia. Nonostante l’assessore regionale alla Salute continui a sgolarsi per chiamare a raccolta i 390mila pugliesi tra i 20 e i 49 anni non ancora vaccinati, nell’ultimo, strategico, fine settimana di agosto l’unico hub vaccinale che serve una popolazione di 60mila abitanti resterà chiuso. Che sarà successo: un attacco hacker modello Lazio? O la più banale rottura di un tubo dell’acqua che richiede giorni di manutenzione? No. Ecco la spiegazione ufficiale: è la Festa della Madonna di Siponto, una delle due feste patronali della città. In pratica per ossequiare il rito mariano tutti coloro che avevano appuntamento tra il 28 agosto e il primo settembre dovranno rimandare. E l’esperienza diretta di chi scrive è, ci perdoneranno i lettori, un’epica minore da raccontare.
Dell’interruzione del servizio si viene a sapere tramite uno stringato comunicato su un blog locale (i due giornali della provincia sono uno chiuso e l’altro in ferie). E subito vien da pensare: non può essere vero. Ci si aggrappa alla speranza che dalla struttura regionale smentiscano. Vi sembra accettabile una comunicazione con meno di 72 ore di anticipo? Alle rimostranze risponde una garbata signora di mezz’età dell’Ufficio relazioni con il pubblico. “No guardi, non è possibile. Chiedo a una mia collega, ma non può essere vero”. Segue colloquio con una terza operatrice: “Ma non credo! Lo sai però che mi stai facendo venire il dubbio. Resta in linea”. Dopo cinque minuti: “Tutto vero, chiusi per la festa patronale. Ma sarà premura della Asl contattarla per fissare un nuovo appuntamento”. Pure la beffa della cortesia. Ma chi lo ha deciso, scusi? “Non noi, obbediamo solo alle direttive, non saprei dirle”. E se si fa lo sforzo di contattare la stessa struttura che somministra i vaccini, il telefono squilla a vuoto, da giorni. Com’è possibile che a livello regionale nessuno ne fosse a conoscenza?
Un caso simile è successo un mesetto fa a Barletta in occasione della Madonna dello Sterpeto, (torniamo sempre all’ostensione mariana), dove per giustificare la sospensione delle vaccinazioni per un paio di giorni ci s’è aggrappati alla mancanza di dosi. “Ma ci sono anche altre storie, per lo più aneddotiche, in tutta la Puglia”, spiega il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati. “Le feste patronali in tutti i comuni pugliesi sono anche feste civili, e quindi giorni di ferie. A volte le chiusure si sono sommate con i giorni di vacanza che aveva accumulato il personale sanitario”.
Ma si tratta, appunto, di un giorno, due, non quattro, com’è il caso di Manfredonia. Anche l’assessore al Welfare della giunta Emiliano, la grillina Rosa Barone, non si capacita. “Mi lasci dire che non ne sapevo nulla, ma ovviamente è una cosa gravissima, che lede la campagna vaccinale. Se è stata coinvolta anche la Regione o sia una scelta dell’Asl non lo so e cercheremo di accertarlo”, confessa spiazzata al Foglio. Anche a lei tutto questo sembra surreale? “Assolutamente sì, parliamo di giorni strategici, alla fine di agosto e durante una festa patronale che attrae turisti e chi ha la residenza in città ma vive fuori”. Il disagio ha così colpito decine di persone che avrebbero potuto completare il ciclo vaccinale prima di ripartire dopo le vacanze. Ce la faranno adesso a tornare prima che scada l’effetto della prima dose? Boh. Nessuno s’è posto il problema. C’era una festa di paese da salvare. Cari Emiliano e Lopalco, non bisogna scherzare coi santi. Ma lo scherzo non può diventare la pandemia!