C’è del situazionismo in questo tour elettorale di Giuseppe Conte, in versione capo del M5s. Nota metodologica: innanzitutto è il primo giro lontano dal triangolo romano che frequentava, impeccabile e quasi etereo, fino a pochi mesi fa. Ovvero: Palazzo Chigi – via di Fontanella Borghese (casa della compagna Olivia) – Hotel Plaza (sempre della compagna Olivia). Ci sono dunque delle perle che vanno messe in fila. Appunti sparsi, abbastanza gustosi. La sensazione è che Conte non controlli bene la macchina del Movimento. Non ancora. E’ quasi sempre solo. Ha pochissimo staff intorno, e si vede. Rocco Casalino è costretto a seguirlo a distanza: formalmente lavora per i gruppi parlamentari del M5s. L’agenda degli appuntamenti elettorali sarebbe nelle mani del caposcorta dell’ex premier. Poi c’è la linea politica. Conte gira l’Italia per le amministrative e dice sempre due cose.
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