l'intervista

Confindustria Varese avverte Salvini: "Chi rema contro Draghi non fa l'interesse del paese"

Luca Roberto

Parla Grassi, il presidente degli industriali della provincia lombarda: "La Lega vuole staccare la linea al governo? Chi lo fa avrà un contraccolpo elettorale. Su vaccini e green pass stiamo con il premier: serve responsabilità"

Salvini sta pensando di staccare la spina al governo? Chiunque voglia far saltare il banco in una fase come questa dimostra di non avere a cuore il futuro del paese. Dovesse accadere, subirà un contraccolpo inevitabile nelle urne”. Telefonare a Roberto Grassi, presidente dell'Unione degli industriali della provincia di Varese, serve a capire qual è l'umore del mondo produttivo del nord. Se si sente adeguatamente rappresentato dal governo Draghi, ad esempio. E cosa pensa dei dilemmi che agitano la Lega, che da sempre ha nell'Insubria una delle sue roccaforti elettorali. “Come associazione confindustriale non ci interessano le diatribe politiche, ma è chiaro che all'interno del partito ci sono anime diverse. Noi siamo sulla stessa linea del governatore Fontana, che è a favore del green pass perché ha un atteggiamento pragmatico, non ideologico. Forse anche perché è stato in prima linea nella guerra al Covid”, dice Grassi. Voi imprenditori quindi sostenete senza alcun indugio il certificato verde proposto dal governo? “Sui luoghi di lavoro assolutamente sì, e se si dovesse arrivare all'obbligo vaccinale dobbiamo essere capaci di fare un passo indietro, guardare in retrospettiva a quel che è successo in questo anno e mezzo. Se l'alternativa è il lockdown può essere una soluzione praticabile: non ci possiamo permettere per nessuna ragione al mondo di richiudere tutto”.

Avete presente quando si pubblicano le fredde stime di crescita del pil, si dà conto di un rinnovato clima di fiducia da parte delle imprese? Qui in Lombardia l'entusiasmo non è solo una statistica: si tocca con mano. Racconta il presidente Grassi che “il 45 per cento delle nostre 1130 aziende associate segnala nel terzo trimestre dell'anno una crescita della produzione, molte di queste fanno addirittura meglio rispetto a prima della pandemia. Alcuni settori come la meccanica di precisione e il settore chimico farmaceutico sono praticamente già fuori dalla crisi. Questo nonostante la nostra sia una provincia fortemente votata all'export e stia ancora risentendo del rallentamento dell'economia tedesca. Però abbassare la guardia sarebbe stupido. L'emergenza sanitaria non ce la siamo ancora lasciata alle spalle e continuerà a essere un ostacolo se non vacciniamo tutti”.

Il vero obiettivo di questa fase, sostiene chi invece di fare proclami tasta il polso produttivo della nazione all'interno delle fabbriche, è che al rimbalzo debba far seguito una crescita di lungo corso. “Trovando soluzioni definitive a problemi che ci trasciniamo da anni”, è quel che specifica Grassi. “Si parla spesso, nel dibattito nazionale, di Alitalia. Ma qui da noi la crisi del settore aereo si riflette su uno scalo come Malpensa, il cui futuro incerto mette a rischio 40 mila persone tra diretto e indotto. Si deve avere il coraggio di affrontarla già da adesso con lungimiranza, senza esitazioni”. Con Draghi avete finalmente trovato le risposte che cercavate? “Il premier non ha bisogno di presentazioni. Da quando è arrivato ha stilato un ordine di priorità e ha dimostrato di saper portare a termine gli obiettivi che si era prefissato. Le sburocratizzazioni che ha promesso nel discorso di insediamento sono un tema caro a noi imprenditori, così come la riforma della giustizia, la formazione del personale, che si fa sempre più fatica a reperire. Con lui ci sentiamo in buone mani. Ma ovviamente il percorso di riforme, che è lungo e complesso, ha bisogno di arrivare a compimento”. Sta dicendo che chi rema contro Draghi dovrebbe ravvedersi? “E' il momento di essere responsabili, indietreggiare rispetto alle impuntature. Non contano le prese di posizione dei singoli, che spesso sono una pura strumentalizzazione. Il governo deve durare almeno fino alla fine della legislatura e chi ha intenzione di indebolirlo se ne pentirà, anche a livello elettorale”. Citofonare Salvini.

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