Come era quel verso, “il governo Draghi non è il nostro governo”? E chi erano quei malfidati che parlavano di un governo di turboliberisti? A Bologna si è messo fine a un malinteso. Mario Draghi ha celebrato la sinistra “grassa” di sapere e profumata con il floid. Il Pd lo incorona presidente fino al 2023, perché è lui, come suggerisce adesso il segretario, “il nostro punto di riferimento europeo”. Sì, il premier è andato a Bologna, che è la Betlemme della falce e del tortellino, la macina del Mulino e del cattolicesimo scanzonato. E’ arrivato a villa Guastallini per rendere omaggio a Beniamino Andreatta e ha trovato ad accoglierlo Romano Prodi, che gli ha sorriso e detto: “Evviva! Bentornato”.
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