Non succede, ma se succede. Lo dice pure lui, sorridendo al telefono. Se succede: popcorn. Adesso l’ipotesi è quasi facile, periodo comunque alquanto ipotetico, dopo che una figuraccia da dilettanti ha escluso quattro liste che sostenevano Catello Maresca, il giudice candidato della destra. Ora che i sondaggi danno il candidato “ufficiale” della sinistra, il rettore ed ex ministro Gaetano Manfredi, al 47 per cento e lo sfidante di centrodestra inchiodato al 21. Non succede, ma adesso è divertente pensare che con il suo 17 per cento accreditato in crescita Antonio Bassolino, ex sindaco ed ex presidente della Campania, possa fare il colpo e arrivare al ballottaggio. Da autocandidato: se fosse un Gran premio si direbbe “scuderia non ufficiale”, ma pur sempre uomo di sinistra a tutto tondo. Sostenuto però da una rete civica trasversale, tutta volontaria, e da Azione di Calenda. “Cinque liste: di più sarebbe ingovernabile”, dice. E il conto va in fretta alle 14 liste con cui dovrà fare i conti Manfredi. Sarebbe interessante vedere un ballottaggio tra il candidato di Pd, M5s, Articolo 1 e galassia annessa e l’uomo che meglio di chiunque ancora rappresenta a Napoli una tradizione di sinistra e di buona amministrazione.
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