passeggiate romane
Il Pd pensa alle liste
I dem ragionano su un Draghi al Quirinale e tutte le correnti iniziano a riflettere sui posti in Parlamento
Enrico Letta continua a ribadire che il governo Draghi deve arrivare fino alla fine della legislatura. Ma gli ultimi rumor provenienti da Palazzo Chigi lasciano pensare che in realtà avesse ragione Goffredo Bettini quando, nelle sue conversazioni con i dirigenti del Pd, sosteneva come assai probabile la salita del premier al Colle e che perciò i dem farebbero male a non tirare per primi la volata a Draghi e a intrupparsi dietro Matteo Salvini, che non ha mai fatto mistero di volere il presidente del Consiglio al Quirinale. Il fatto è che Sergio Mattarella è veramente intenzionato a non seguire i passi del suo predecessore Giorgio Napolitano. Niente bis per l’attuale capo dello stato. E se dovesse essere davvero Draghi il successore, che possibilità ci sono di votare nella primavera del 2022?
Cosa vuol dire per Letta una chiamata alle urne
Una scadenza elettorale ravvicinata fornirebbe a Enrico Letta un gran potere. Qualsiasi gioco per la segreteria diventerebbe impossibile e sarebbe l’attuale leader a fare le liste per le prossime politiche. Il che significa che da ora in poi qualsiasi polemica interna si sopirà. Certo, questa eventualità ha messo in allarme gli ex renziani, che temono di fare la fine dei loro colleghi di Bologna, quasi tutti depennati dalle liste dal candidato sindaco Matteo Lepore. La possibilità che si vada alle elezioni rallenta anche la rincorsa di Stefano Bonaccini. Il presidente dell’Emilia Romagna dovrà aspettare il suo turno. Ma se alle politiche il Pd non vincerà contro il centrodestra, Bonaccini tornerà in pista.
La possibilità di elezioni anzitempo ha messo in agitazione anche l’area della sinistra interna al Pd. Finora in pole per la successione a Letta in quella componente c’era Giuseppe Provenzano, ma quando il suo (ex?) capocorrente Andrea Orlando non starà più al governo, cosa accadrà? Un peso su quello che capiterà in quell’area lo avrà anche Nicola Zingaretti, tornato bene in pista e intenzionato a fare politica attiva. Per lui Letta ha già pronto un seggio in Parlamento.