"Roma è una capitale industriale". La Confindustria romana parla ai candidati sindaci
Il presidente dell'associazione Unindustria Angelo Camilli presenta alla stampa cinque capitoli di proposte, prima di incontrare i quattro in corsa per il Campidoglio: "Pnrr e grandi eventi siano un volano per le infrastrutture"
Un manifesto per indicare la via da seguire. Nei prossimi giorni Unindustria, la Confindustria romana, incontrerà i quattro principali candidati sindaci per presentare le proposte per lo sviluppo futuro della città. Lunedì sarà il turno di Calenda e Gualtieri, mentre giovedì gli imprenditori vedranno Raggi e Michetti. Le proposte elaborate da Unindustria sono riassunte in cinque capitoli che questa mattina il presidente dell’associazione, Angelo Camilli, ha illustrato alla stampa. Il documento si chiama evocativamente "Roma oltre Roma". “È – spiega Camilli – il tentativo di andare oltre le sue criticità, oltre gli stereotipi, oltre l’immagine di una Capitale stanca e incapace di guardare in avanti. Non abbiamo la pretesa che il nostro manifesto sia il programma del prossimo sindaco, ma pensiamo possa essere uno strumento utile: è una sintesi del lavoro che abbiamo fatto in questi anni”.
Alcuni cronisti hanno scherzato sul fatto che l’attuale inquilina di palazzo Senatorio, Virginia Raggi, queste proposte le conosce già bene. “Ma le abbiamo preparato una cartellina molto ordinata – ha risposto ironico Camilli –, a parte gli scherzi con Raggi all’inizio il dialogo è stato complicato e poco frequente, ma devo dire che nell’ultimo anno le cose sono cambiate, sull’Expo 2030, ad esempio, la sindaca ci ha seguito”. Eppure il quadro che emerge dal manifesto di Unindustria è quello di una città che per cinque anni è rimasta immobile. “Adesso – ha detto il presidente degli imprenditori romani – serve iniziare a preparare una visione perché dieci anni per alcune scelte strategiche sono un battito di ciglia”.
Come dicevamo, la proposta di Unindustria si articola su cinque capitoli. Il primo riguarda l’assetto istituzionale, partendo da tre punti: l’incremento delle competenze e delle funzioni svolte dai municipi, la ridefinizione dei poteri della Città Metropolitana e il coordinamento efficace tra tutti i livelli istituzionali che riguardano la città (comune, Regione e Stato).
“Le proposte sono già in commissione in Parlamento – ha chiarito Camilli –, ma il prossimo sindaco non potrà fare affidamento sui nuovi strumenti. Quindi dovrà lavorare con le regole e i mezzi che ha a disposizione oggi”. Un aspetto che però secondo il presidente di Unindustria non può e non deve impedire una buona amministrazione. “Anche oggi Roma si può governare, alleggire la macchina sarà importante, ma che oggi non sia già così non può essere un alibi”.
Il secondo capitolo del manifesto dell’associazione di categoria si intitola “Roma città vivibile”. In sostanza si chiede ai candidati di risolvere in fretta i due principali problemi della città: la gestione dei rifiuti e i trasporti. “Ama e Atac devono iniziare ad essere gestite secondo criteri di economicità, non possono più essere aziende che erogano servizi inadeguati e con bilanci in rosso che bruciano risorse per la città”. Nel caso di Ama, secondo Camilli, serve anche che s’intraprendano “delle vere politiche industriali anche in parntership con altre aziende”. Il sottotesto recita: Acea.
Ma il capitolo forse più interessante del manifesto dell’associazione è quello che riguarda l’industria. “Vorremmo che il prossimo sindaco assumesse più consapevolezza del fatto che Roma è anche una capitale industriale, con asset importantissimi, ad esempio sull’information tecnology: il 50 per cento delle esportazioni digitali italiane sono realizzate da aziende della Capitale. C’è poi il settore della difesa con 60 imprese importanti e 6.800 addetti. E ovviamente il cinema e l’audiovisivo”. Non a caso questi solo alcuni dei settori – oltre a Salute, bio farma e agricoltura – le cui aziende collaboreranno alla realizzazione del nuovo politecnico interdisciplinare della Capitale. Un’idea di Unindustria che la Regione Lazio e i principali atenei della città hanno seguito. “I primi corsi – ha informato Camilli – potrebbero partire già a gennaio, stiamo cercando una sede, l’idea di utilizzare alcuni locali dell’ex ospedale Forlanini è ancora sul tavolo, è un progetto che vedrebbe ricadute per 560 milioni in 5 anni”.
Accanto al Roma Technopole gli imprenditori proporanno ai candidati di realizzare un’E-government academy per i dipendenti della Pa. “La digitalizzazione è la sfida di questi anni – ha detto il presidente della Confindustria romana – per affrontarla al meglio è necessario investire con forza sulla formazione delle risorse umane”. Gli imprenditori, infine, chiedono che venga istituita una nuova figura che possa fare da interfaccia tra l’amministrazione e il sistema produttivo romano. “Sarebbe un modo per superare la solita trafila di uffici, l’ideale sarebbe mettere a svolgere questo ruolo un manager”.
L’ultimo punto si chiama "Roma Capitale futura". La richiesta è semplice: usare il Pnrr che porterà a Roma 800 milioni di euro e gli eventi – il giubileo del 2025 e l’Expo 2030 – come volano per trasformare le infrastrutture della Capitale, partendo dalla chiusura dell’anello ferroviario e l’adeguamento della via Salaria. Le proposte ci sono. Vedremo se i candidati le ascolteranno con attenzione.