Strategie

Sicurezza, verde, tasse. Bernardo ci spiega la sua “cura” per Milano

Annalisa Chirico

Il candidato di centrodestra per Palazzo Marino fa un bilancio in vista delle amministrative meneghine

Lo slogan è un po’ così (“Milano insieme Si cura”), i sondaggi lo danno perdente, ma Luca Bernardo ha la tempra del leone. “I sondaggi li guarderò il 4 ottobre. Io non mi fermo, ogni giorno incontro centinaia di persone, giro in lungo e in largo tutte e nove le zone di Milano”, scandisce il candidato del centrodestra a Palazzo Marino, di professione pediatra, a capo del dipartimento materno infantile del Fatebenefratelli. “Se vinco mi metto in aspettativa, se perdo farò il consigliere comunale e il medico”, dice Bernardo al Foglio. “Milano Si cura significa che Milano ha bisogno di una guida, di qualcuno che sia presente, che conosca i problemi delle persone, che si faccia vedere in strada. Guardi, del sindaco uscente ha colpito l’assenza. Durante la pandemia non si è mai visto, tutti, inclusi i suoi sostenitori, hanno avvertito la distanza siderale dai cittadini”.

 

Dice che Beppe Sala è un sindaco distante?

“Chiuso nel palazzo, ignaro delle questioni vere”.

Ci dica tre proposte sue.

“Io intendo, prima di tutto, rendere Milano una città sicura: voglio assumere seicento nuovi agenti di polizia locale e reintrodurre il vigile di quartiere contro il degrado. Poi voglio ridurre Tari e addizionale Irpef, introdurre il canone unico patrimoniale, i giovani vanno incentivati a creare aziende e attività commerciali, per loro diversi balzelli vanno eliminati. Poi, terzo punto, il green à la moda del sindaco uscente va superato. Io voglio dotare Milano, da qui al 2030, di trenta metri quadri di verde pubblico per abitante”.

Green, ma a modo suo.

“Quando parlo di verde, non penso soltanto a come abbellire i quartieri ma mi riferisco anche a realtà produttive come il consorzio Dam, il distretto agricolo milanese: trentuno aziende che coprono tremila ettari di terreno dentro la città, fanno allevamento, coltivano il riso. Un’esperienza straordinaria”.

 

Ma come farà a tagliare le tasse senza tagliare la spesa?

Dalla Giunta Pisapia in poi, i milanesi hanno subìto un continuo salasso attraverso la tassazione locale. Noi useremo, da un lato, la leva della digitalizzazione e della semplificazione dei procedimenti, dall’altra quella della valorizzazione delle iniziative private attraverso il sistema dell’accreditamento dell’amministrazione che garantisce una riduzione del perimetro d’intervento diretto del Comune e una conseguente riduzione del carico dei contribuenti”.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, chiede stipendi più alti per i sindaci: lei che dice?

“Lo stipendio correlato alla dimensione della città mi sembra una proposta giusta. Il problema è che oggigiorno i sindaci sono esposti a un elevato rischio di denunce, non per ciò che fanno ma per il ruolo ricoperto. Pensi al primo cittadino di Crema: ha ricevuto un avviso di garanzia perché un bimbo si è schiacciato il dito nel cardine di una porta all’asilo. Non viviamo in un paese normale”.

Lei è favorevole al green pass?

Sono super favorevole. Dobbiamo vaccinarci tutti, dai dodici anni in su. Il vaccino è sicuro, è una scelta di rispetto per se stessi e per gli altri”.

Il governo lo estenderà ai lavoratori pubblici e privati.

“Per il pubblico non ho dubbi: va esteso. Per il resto, dico no all’obbligo: meglio convincere le persone. In questi mesi la comunicazione ha avuto le sue pecche ma possiamo recuperare con una informazione corretta e chiara. Vaccinarsi è vantaggioso. Da oltre un mese in Lombardia abbiamo raggiunto l’immunizzazione di comunità ed entro fine ottobre avremo quella di gregge”.

 

Ma come si concilia la Lega Sì vax, che governa Lombardia e Veneto, con quella che scende in piazza con i No vax?

“Il dibattito parlamentare consente di coltivare opinioni diverse, per quanto prive di evidenza scientifica. Ognuno è libero di credere ciò che vuole, il vaccino è sicuro e basta. Chi governa bada alle certezze scientifiche”.

Da medico, lei che previsioni fa per il futuro?

“Il prossimo anno il Covid potrebbe diventare come l’influenza, adesso non siamo ancora in quella fase. Dobbiamo vaccinarci e usare ogni precauzione, dalle mascherine al distanziamento. Tutti i vaccini, seppure con percentuali diverse, coprono anche le varianti”.

Come fa a restare a galla in queste settimane frenetiche?

“Mi sveglio al mattino e faccio colazione con mia figlia. Ha 25 anni, ed è bellissima. Poi comincio la giornata”.