L'INTERVISTA

Osho for Calenda: "Chi voterei a Roma? Mi spiace, ho la residenza a Viterbo"

Gianluca De Rosa

Il candidato sindaco e Federico Palmaroli si incontrano a Roma. Un'operazione simpatia per strizzare l'occhio agli elettori di destra. Intervista all'autore delle più belle frasi di Osho

L’ultima uscita è la foto di Mario Draghi all’assemblea di Confindustria con le braccia alzate. La didascalia recita: “Su le mani Confindustriaaaaaa”. Lui, l’autore, è Federico Palmaroli, 44 anni, la penna che da anni accumula like su Facebook e Instagram con “Le più belle frasi di Osho”. Inizialmente una pagina di fotomontaggi in cui irrompeva il santone indiano con qualche frase spiazzante. Da qualche tempo luogo di foto di politici con ironiche didascalie in romanesco. In ogni caso non chiamatelo memista. “È un termine che detesto – spiega Palmaroli –, al massimo fotoromanziere”.

 

 

Questo pomeriggio ha incontrato Carlo Calenda a piazza Vittorio a Roma per una lunga chiacchierata. Anche la locandina dell’evento è una vignetta. “Ma ‘nstaremo a fa na cazzata a invità Osho?”, si domanda nella foto il leader di Azione mentre guarda in alto. Noi siamo piuttosto sicuri che la sua sia stata una buona scelta. Da alcune settimane Calenda cerca di soffiare voti a destra, approfittando anche delle gaffe di Enrico Michetti. Dopo il tentativo di arruolare Bertolaso come suo vicesindaco, adesso il leader di Azione incontra Osho (ormai lo conoscono tutti così). Serio e faceto. Operazione simpatia, ma dal lato giusto, quello dove ci sono ancora voti da raccattare.

 


Palmaroli, d’altronde, si dichiara da sempre di destra: “Ho sempre votato da quella parte, dal Movimento sociale in poi, mai Berlusconi, ma insomma la mia identità politica è quella anche se il mio pensiero è più articolato non si riduce al programma di un partito”, spiega al Foglio. Tante le presentazioni insieme a Giorgia Meloni che dice di stimare molto. Da qualche anno è l’umorista che il Tempo, il quotidiano della destra romana, ha scelto per le vignette di prima pagina. Insomma, non è che Calenda l’ha chiamata per ammiccare a un certo elettorato? “Ma dai, non credo – ci risponde –, con Carlo ci conosciamo da anni e c’è una reciproca simpatia, lui mi segue sin dall’inizio e tra noi si è instaurata una bella dialettica. Mi sta simpatico e lo stimo, poi che c’entra, io faccio humor sono contento di far ridere anche chi la pensa in maniera diversa. L’altro giorno per esempio mi hanno invitato per ‘uno spettacolino’, li chiamo così, a una cena elettorale del M5s. Non pagato sia chiaro, che poi sennò dicono che sono una mignotta”. Grillino? “Non sia mai, ve l’ho detto che sono di destra, ma mi piace far ridere tutti, se m’invitano anche quelli del Pd vado senza problemi”. E però a noi il dubbio viene comunque.

 

 

Signor Osho, lei chi voterà alle prossime elezioni? “Giuro che non è per dare una risposta diplomatica, ma io non voto a Roma, ho la residenza a Viterbo”. Va bene, allora glielo chiediamo così: chi voterebbe? “Per ideologia dovrei scegliere Michetti, ma le cose sono più complicate nella realtà, un conto è il credo politico, un altro la scelta elettorale”. Dunque? Non ci dica che vota Calenda? “Non lo so, magari non voterei proprio, chi lo sa”. Non insistiamo ulteriormente. Una curiosità però ci rimane. Qual è il candidato più simpatico della campagna elettorale, o almeno quello che le ha offerto la foto più divertente da far parlare? “Non so se è la più simpatica, ma sicuramente per il ruolo che svolge la sindaca Virginia Raggi mi ha regalato tante gioie. Ultimamente c’era una foto di lei con dei guanti di lattice blu, che camminava aprendo le mani, ha fatto questa didascalia: ‘Nun tappate le buche che ci stiamo a fa le trappole pii cinghiali’”. “Sia chiaro – aggiunge – non ce l’ho con lei, anzi per natura quando uno è sotto attacco di tutti, come nel suo caso, a me viene voglia di lasciarlo perdere, ma la vicenda dei cinghiali mi fa troppo ridere”. Ha già preparato la foto del giorno dopo, quando si sapranno i risultati delle elezioni? “Sai che non c’avevo ancora pensato, ecco c’ho una cosa su cui mettermi a lavorare”.

 

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