Il retroscena
Bettini a Conte: “Caro Giuseppe, il tuo protagonismo per Raggi a Roma è un problema”
"Ti sei speso troppo per la sindaca, come farai a dire di votare per Gualtieri?" è il senso delle domande che il dem ha rivolto all'ex premier. Che però tira dritto per non alimentare fronde interne al Movimento
Trieste. Telefonate frequenti. Sempre più allarmate. Voce interrogativa: “Giuseppe caro, ma perché ti stai esponendo così tanto per Virginia Raggi?”. La domanda è di Goffredo Bettini. Sempre la stessa. Ma la risposta di Conte continua a non cambiare: “E’ giusto che faccia così”. Il monaco del Pd e l’ex premier ormai sono amici. Si consigliano a vicenda. Ai tempi della crisi di governo il monolocale dell’ideologo dem era diventato il crocevia di tutte le trattative. I due si stimano. Il neo capo del M5s, l’altra sera, da Trieste lo ha ripetuto: “Goffredo è una persona di spessore, un amico di grande cultura”. Il problema però è Roma. Il voto per il Campidoglio. Una sfida nazionale. Bettini rimprovera in privato a Conte un eccessivo protagonismo nella campagna elettorale di Raggi. La sindaca, non è un mistero, punta a erodere più voti possibili al Pd. Solo così, acceso un cero, può sperare nel miracolo. Conte le dà spago. Tanto. Insieme hanno fatto una serie di iniziative in giro per la capitale. Sono state tutte, o quasi, un successo di pubblico. “Il brand Conte tira, lo scriva”, scherza con il Foglio l’ex premier appena sceso dal palco di Trieste, dopo un comizio per la candidata-carneade Alessandra Richetti. Ma anche questo lembo di nord-est risponde al nuovo corso grillino.
C’è curiosità e gratitudine per Conte. Fenomeno che nel centro-sud diventa interessante. Con punte di divismo. E foto che finiranno alle pareti delle pizzerie. Tutto passa comunque da Roma. Ed è il motivo per cui Bettini rimbrotta l’amico Giuseppi. “Ti sei speso troppo per Raggi, come faremo poi al secondo turno a chiedere i voti del M5s? E soprattutto come farai a dire di votare Gualtieri?”, è il senso delle domande che Bettini rivolge a Conte. Anche perché questo matrimonio demogrillino, come si sa, non fa impazzire Base riformista. E cioè la corrente più moderata e antilettiana del Pd. Volgarmente chiamati: ex renziani. I dubbi che assillano Bettini si spiegano in un altro modo. Ma bisogna entrare nelle dinamiche del M5s. Conte deve spendersi per Raggi. Fino alla fine. Il presidente del neo Movimento non può permettersi recriminazioni e fronde interne dopo le amministrative. Raggi, Di Maio e Fico fanno parte del comitato dei garanti del partito. Sono stati di fatto messi da Beppe Grillo per fare da contrappeso alla deriva contiana. E’ una scelta obbligata, per l’avvocato di Volturara Appula. E dunque: viva viva Virginia. Non a caso oggi Conte chiuderà la campagna elettorale della sindaca con Di Maio. Appuntamento a Bocca della Verita. Con buona pace di Bettini.