L'intervista
"Salvini è un esperto di casini. A Milano ha perso lui". Parla Vittorio Feltri
"Non avrei puntato un centesimo su Bernardo. Sono costretto a invidiare perfino Roma. Almeno Michetti è arrivato al ballottaggio. Giorgia Meloni rimane la più brava". Intervista al capolista di FdI a Milano e fondatore di Libero
Ti divertirai ancora a prendere in giro la “tua” destra o ricomincerai a prendere in giro la sinistra, la sinistra “verde” di Beppe Sala? “Scriverò e dirò che avevo previsto tutto. Scriverò che Salvini ha sbagliato e che ormai rovina ogni cosa che tocca. Sbaglia anche quando respira. Scriverò e continuerò dunque a divertirmi. Io vinco comunque. Io rimango Feltri. Vittorio Feltri”.
Avevi previsto sul serio che Sala vincesse al primo turno e che si prendesse ancora la tua Milano e che questa città fosse il “capolinea della destra”? “Milano è di sinistra”. Ma tu eri candidato con FdI, anzi, con Giorgia Meloni. Ti sei pentito? Che c’entri tu con i “baroni neri”? “Non mi sono pentito. E’ stato tenerissimo. E quell’inchiesta di Fanpage, quell’inchiesta a pochi giorni dal voto, è montata ad arte. Robaccia. Sporcizia. Non riguarda la Meloni”.
Perché hai scelto di correre? Non ti basta scrivere? “Perché non voglio stare fermo. Perché voglio ancora che si parli di Feltri e si sorrida di quello scalmanato di Feltri”.
Ci sei riuscito. Lo sai che Salvini ce l’ha con te? “E chi se ne frega. Salvini è un uomo confuso, rincretinito. Mi ha tolto il saluto. Ma ho ragione io. Io penso. Io rifletto”. E se ti facessi dire adesso che la destra era davvero “una coalizione del cazzo” come avevi detto sul Fatto Quotidiano? “Non me lo faresti dire. Perché si può dire meglio”. E come lo vuoi dire? “Fammelo dire con la grazia del Foglio ma con la faccia tosta di Feltri”.
Bernardo era un candidato un po’ “pistola”? “Bernardo era ed è un bravissimo pediatra. Ha costruito un reparto d’eccellenza. Sa fare questo”. La sua campagna elettorale è stata però un disastro. Adesso lo puoi dire con una carezza? “Certo. La sua capacità politica era nulla. Io su di lui non avrei scommesso cinque centesimi. Non tutti sanno fare i politici. Non c’è nulla di male”. Perché la destra ci ha puntato? “Non è stata la destra. Ci ha puntato Salvini, uno che mi sembra ultimamente abbia perso la trebisonda”.
A Roma, Enrico Michetti, il centurione tutto latinorum e codice civile, arriva al ballottaggio. Sei costretto a invidiare Roma? “La invidio. Qui il ballottaggio è rimasto un sogno. Non c’è dubbio che Michetti sia stata una scelta migliore”. Farai i complimenti a Sala? “Glieli fa tutta la destra. Ha vinto con le mani in tasca. Ha vinto la politica di sinistra, la politica delle fesserie. Monopattini, piste ciclabili. E’ la dottrina Sala”. Ti spaventa? “Me ne frego”.
Ritieni ancora che Giorgia Meloni possa essere leader del centrodestra? “E’ la più brava”. Hai visto Salvini, al Tg1? “Non l’ho visto”. E se uscisse dal governo come molti temono? “Completerebbe il casino. E’ ormai un esperto di casini. E’ uscito dal governo con il M5s per rientrarci e in compagnia del Pd. Non si capisce la sua linea”. Giorgetti ti piace? “La sua linea almeno la capisco”. Salvini ha capito che ha perso? “Non l’ha capito. Gli auguro di trovare la serenità. Di farsi un esame di coscienza. Ha perso lui”. E invece tu? “Scriverò che avevo ragione. Cosa c’è di meglio che dire a tutti: avevo ragione io?”. E però avevi davvero ragione tu. “Avevi dubbi?”.