tra papeete e papocchio
Salvini bombarda Draghi sulle discoteche: "Riaperture al 35 %? Una presa in giro"
Dopo lo strappo sulla delega fiscale, la Lega continua ad attaccare il governo. "La riforma del catasto è una patrimoniale". Molinari: "Ci accompagnano verso la porta". Bagnai: "Difficile restare al governo"
Salvini e Draghi, la Lega continua ad attaccare il governo
Chi s'aspettava un ravvedimento leghista, nel day after del Cdm sulla delega fiscale, non ha fatto i conti con la realtà di un partito mosso dalle pulsioni del suo leader. Ieri Salvini e i suoi hanno disertato la riunione del Consiglio dei ministri perché "non possiamo essere a favore di un aumento delle tasse". E giù di accuse non provate di aliquote dell'Iva che sarebbero salite. Di patti che non vengono rispettati. I "trenta minuti" per leggere il testo della norma. Materiale da campagna elettorale permamente. Oggi invece cosa offre il menù degli strepiti leghisti? Tutti alimentati dal contingente, ovvero le indicazioni del Cts sulla riapertura massiva di teatri, cinema e soprattutto discoteche. Perché è su queste ultime che si è concentrato Salvini di buona mattina. Riaprire con solo il 35 per cento della capienza al chiuso? "Una presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori”, ha strilla a favore di telecamerre il segretario della Lega. Che aveva già fatto in tempo a ripetere che sulla riforma del catasto, aumenti di Imu e tasse sulla casa "oggi e domani, dalla Lega arriva un secco No. La casa degli Italiani non si tocca e non si tassa”. E addirittura a chiamare la riforma del catasto "una nuova patrimoniale".
E nell'inner circle salviniano non è che le reazioni siano tanto più istituzionali. Intervistato dal Corriere il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ha detto che "se non ci si lascia discutere un provvedimento che rischia di avere pesanti conseguenze sulle tasche dei cittadini significa che ci stanno accompagnando alla porta". Ancora più esplicito il deputato Bagnai che ha detto: "È un po' difficile stare in maggioranza essendo trattati come se si fosse opposizione, senza che ti vengano dati i documenti, con tempi per l'esame che vengono imposti". Insomma, spira aria di Papeete. O al massimo di Papocchio.
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