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A Torino il M5s molla Conte e Appendino: "Al ballottaggio votiamo il Pd"
L'ex premier e l'ex sindaca, mossi da rancori personali, predicano l'equidistanza. Ma i grillini sabaudi, tra i quali l'ex vice della Appendino, preferiscono il candidato dem Lo Russo, e iniziano a dirlo chiaramente.
Tutti contro tutti nel movimento cinque stelle di Torino. Scaricati il capo politico Giuseppe Conte e la sindaca uscente, Chiara Appendino, i protagonisti della stagione grillina Palazzo di Città iniziano a convergere verso il candidato del Pd Stefano Lo Russo. Ad aprire la frattura ci ha pensato l’ex consigliera comunale a cinque stelle Daniela Albano, molto vicina alla candidata sindaca Valentina Sganga. Con un post su Facebook, Albano aveva criticato le posizioni fasciste di un neo consigliere in quota Fratelli d’Italia, supportata anche da un altro “like” grillino, quello della collega Maura Paoli. Interpellata dall’Ansa, non s'è sottratta e ha esplicitato il suo l’endorsement: “Al ballottaggio voterò Lo Russo, è il male minore. La mia sensibilità politica non mi permette di accettare il centrodestra al governo della città”. Dopo di lei, un altro nome importante è salito sul carro di Lo Russo: l’ex vicesindaco Guido Montanari, anche lui, come il candidato dem, docente del Politecnico di Torino (uno architetto, l’altro geologo). Niente terzietà: piuttosto, un invito a convergere a sinistra, di fronte al pericolo di vedere “razzisti e fascisti” nella maggioranza della Sala Rossa.
Un doppio strappo alla linea ufficiale del vertice a cinque stelle cittadino e nazionale. Chiara Appendino è infatti riluttante a sostenere Lo Russo. Alla base, attriti personali: l’ex capogruppo dell’opposizione contribuì con un esposto a mandarla a processo, nel 2017, per falso in bilancio. Giuseppe Conte, invece, non vuole cedere alla corte del Pd, che ha scaricato i cinque stelle al primo turno rifiutando un apparentamento che avrebbe costretto i dem a difendere l'eredità disastrosa della giunta Appendino. E non è finita: tutti in città si aspettano l’appoggio diretto di Valentina Sganga, candidata grillina a Palazzo di Città. Questione di giorni, forse di ore.