(foto Ansa)

la strategia

Caffè Michetti. Per vincere il ballottaggio a Roma l'avvocato vara l'operazione bar

Gianluca De Rosa

Il candidato del centrodestra domani prenderà un caffè con la Raggi. Nel frattempo si fa fotografare con il presidente della Calabria Occhiuto. E già spunta il primo cortocircuito (sulla delega fiscale)

Non solo passeggiate in periferia e incontri con le associazioni di categoria. Per vincere il ballottaggio nella Capitale Enrico Michetti punta anche sul caffè. Domani alle 10 sarà in Campidoglio a sorseggiarne uno con Virginia Raggi. Che sia ristretto, macchiato o persino un cappuccino, poco importa. Quel che conta è cercare di convincere la sindaca uscente a offrirgli un mezzo endorsement, un cenno di assenso a mezza bocca, qualunque cosa possa convincere gli elettori grillini a tornare votare al secondo turno e a scegliere Enrico Michetti. 

 

Oggi, intanto, di caffè l’avvocato del centrodestra ne ha preso un altro. Sulla carta un’operazione più semplice. Con lui al bar Simposio di piazza Cavour c’era Roberto Occhiuto, ex capogruppo di Forza Italia e neo eletto governatore della Regione Calabria. Il vincente che viene a dare il suo supporto all’aspirante sindaco. E Occhiuto, bisogna ricordarselo, è l’unico ad aver vinto, ma è anche uno dei pochi candidati espressione del centrodestra moderato e antisovranista. E così Michetti ancora prima di entrare fa capire di essere fatto della stessa pasta. Parlando con i cronisti attacca Lilli Gruber che ieri nel corso della sua trasmissione su La7 lo aveva etichettato come neofascista. “Ma quale neofascista – dice – io sono democristiano! Sono nato in oratorio, sono sempre stato in Azione Cattolica, ho vissuto con la tessera della Dc”. Un moderato, dunque. Come Occhiuto. E come lui pronto a governare. Peccato però che subito si crea un cortocircuito. In un’intervista pubblicata oggi sul nostro giornale Occhiuto aveva spiegato che: “L'atteggiamento di chi in questi giorni critica Draghi sulle tasse produce sgomento e stupore nel nostro elettorato, l’aumento delle tasse si scongiuta in Parlamento, non urlando fuori dal Palazzo”. Una critica agli strilli salviniani contro la riforma del catasto. Sui social di Michetti, invece, in mattinata, appare un tweet dal contenuto del tutto opposto: “No alla riforma del catasto. L'aumento del valore delle case inciderà anche sui servizi e le agevolazioni richieste dalle famiglie. Una stangata inaccettabile”. Altro che rimanere fuori dalle discussioni nazionali. Il candidato sindaco del centrodestra, evidentemente, non vuole rischiare di perdere la possibilità di bere un caffè anche con il segretario della Lega.

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