Il centrodestra al tempio di Adriano con Michetti. Salvini contro tutti, Meloni lancia il patto per Roma

Simone Canettieri

"È stata una campagna elettorale indegna", dice la leader di Fratelli d'Italia, che lancia un patto in cinque punti per la Capitale. Il capo della Lega: "Ho chiesto un incontro a Draghi"

Giorgia Meloni non ci gira troppo intorno: “È stata una campagna elettorale indegna. Se fossimo così mostruosi ci sarebbe bisogno di usare questi mezzi? Noi abbiamo tirato fuori di quando Gualtieri chiedeva la grazia a Lula per Battisti?”. Il centrodestra è schierato intorno a Enrico Michetti, il candidato gaffeur che ogni giorno ne combina una. Meloni apre le danze. Propone un patto per Roma a nome del centrodestra unito e lancia cinque punti per la capitale.

 

Nel tempio di Adriano aleggiano le polemiche di queste ultime settimane, i fantasmi neri che inseguono Fratelli d’Italia. Matteo Salvini c’è, sembra un po’ giù di corda. Lorenzo Cesa tira fuori i partigiani cattolici: “Ma come si permettono di definire Michetti un fascista? Questa cosa mi fa incazzare, lo conosco da quando andava in parrocchia”. Poi ecco Salvini: “Sono fiducioso sulla possibile vittoria in Campidoglio, gli altri sono nervosi. Possiamo già dire ai romani una parte della squadra: Sgarbi, Matone e Bertolaso”. Si dovrebbe parlare solo di Roma ma alla fine si chiacchiera di tutto. Il capo della Lega ce l’ha con il ministro Luciana Lamorgese, ma anche con un clima che non gli piace dal punto di vista economico. “Ho chiesto un incontro a Draghi: puoi avere anche un genio come presidente, ma se la macchina è ferma è un problema. E il problema è il fascismo?”. Salvini parla ai giornalisti da giornalista. “Che vergogna il guardonismo!”. Poi sempre il leader della Lega chiede un clima di pacificazione nazionale: ecco perché, annuncia, incontrerà Draghi.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.