la diretta dalla camera

La versione di Lamorgese dopo gli scontri no green pass a Roma

Lo scioglimento di Forza Nuova è "all'attenzione del governo", che deciderà "anche in base alle indicazioni di magistratura e parlamento". Castellino non è stato fermato durante gli scontri per "rischi elevati di reazioni violente". Il ministro dell'Interno al question time

"Giuliano Castellino si è evidenziato per un deciso protagonismo, rilevatosi soprattutto in occasione del suo intervento in piazza del Popolo per indirizzare il corteo verso la sede della Cgil. È destinatario di daspo, sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, integrato con restrizioni alla mobilità dalle 6.30 e divieto di mobilità dalle 21 in poi. La scelta di procedere coattivamente nell’immediatezza nei suoi confronti non è stata ritenuta percorribile da parte delle autorità di pubblica sicurezza e dei responsabili della pubblica sicurezza presenti in piazza nella considerazione che un intervento coercitivo eseguito in una situazione di particolare eccitazione e affollamento presentava rischi elevati di reazioni violente da parte dello stesso e dei suoi numerosi sodali con conseguente rischio di ulteriori disordini". Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese spiega così ai deputati perché sabato 9 ottobre, durante gli scontri avvenuti nel centro di Roma, la polizia non è intervenuta a fermare il Castellino, leader romano di Forza Nuova. "In seguito alle azioni contro la Cgil, è avvenuto il suo arresto in flagranza differita insieme ad altri esponenti di Forza nuova e altri facinorosi e ora la sua posizione è al vaglio della procura".

 

"Riguardo lo scioglimento delle organizzazioni a carattere eversivo – dice Lamorgese durante il question time alla Camera – è opportuno sottolineare che il tema ha particolare rilevanza ed estrema delicatezza. Lo testimonia la casistica applicativa della legge n. 645 del 1952 (legge Scelba), la questione è attualmente all’attenzione del governo, la cui azione collegiale si indirizzerà anche in base alle indicazioni di magistratura e parlamento a seguito dell’esito della mozione già calendarizzata". 

 

Al ministro Lamorgese ha risposto Giorgia Meloni: "La sua risposta è offensiva delle forze dell’ordine: le immagini di sette agenti lasciati a prendere le bastonate davanti alla sede della Cgil sono indegne. È offensiva nei confronti delle persone che vogliono manifestare pacificamente contro il vostro governo e verso questo parlamento che non è fatto di imbecilli. Lei sapeva e non ha fatto nulla, e se fino a ieri potevamo pensare che il problema fosse la sua incapacità, ora il quadro appare più grave: quanto accaduto sabato è stato volutamente permesso. Questo ci riporta agli anni più bui della storia italiana. Siamo tornati alla strategia della tensione: il governo non fa nulla e viene chiamata in causa l’opposizione. Siamo distanti anni luce da movimenti sovversivi, in particolare da Forza Nuova: le loro scelte sono sempre proficue per la sinistra".

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