un ritratto
La coscienza di Zeno D'Agostino: "Se si blocca il porto di Trieste sono pronto a dimettermi"
Il presidente dell'Autorità portuale triestina in un'intervista al Corriere: "Ma che vuol dire sciopero a oltranza! In gioco c'è il futuro dello scalo e di tanta gente"
I portuali di Trieste minacciano uno sciopero a oltranza per protestare contro il green pass obbligatorio. E lui non si capacita. "Se la situazione non cambia le dimissioni le darò io. Me ne torno a Verona", dice Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità portuale di Trieste in un'intervista al Corriere della Sera. È l'uomo cui è capitato di dover sbrogliare una matassa piena di intrichi. Da un giorno all'altro, s'è trovato a combattere sulla frontiera degli anti vaccinisti. "Non mi sento più legittimato. Ma che vuol dire sciopero a oltranza!", si schernisce. "Io non li capisco i miei portuali. Adesso si sono fatti paladini dei diritti di tutto il mondo!".
Ebbene questo manager di 53 anni, una lunga carriera nella logistica del nord est, adesso è chiamato a effondere barlumi di ragione in mezzo all'incertezza che può essere il prodromo del ritorno a un incubo. E lo mette in chiaro lui stesso quando dice che in ballo c'è il futuro del porto. "Turchi e danesi che sono venuti a vedere la Barcolana mi hanno già detto che si cercheranno altri porti, se quello di Trieste resterà chiuso. Le linee container ci mettono un attimo ad andarsene a Capodistria o a Fiume". Sarebbe una beffa. Diciotto mesi di pandemia dopo, quando si è pronti a non voltarsi più indietro, perdere quote di mercato sarebbe il colmo. Anche perché, com'ha spiegato D'Agostino, "noi la crisi del Covid mica l'abbiamo sentita. Abbiamo eliminato il precariato, favorito il tempo indeterminato e l'occupazione. E dicono che sono io il traditore...".
A Trieste si sta giocando pure un'altra partita: l'insediamento della British American Tobacco, che tra porto e manifattura porterà circa 600 nuovi posti di lavoro. "E poi c'è il Pnrr che assegna al porto di Trieste altri 450 milioni. Così, rischia di andare tutto in fumo". In fondo era quello che aveva detto al Foglio Pino Musolino, un altro presidente di autorità portuale, quella del Mar Tirreno Centro settentrionale: "L'anno scorso abbiamo subito un crollo del 98 per cento del mercato crocieristico. Ecco perché chiudere di nuovo sarebbe devastante. Quella di Trieste è un anomalia che non capiamo, e che per fortuna qui da noi non riscontriamo". Salvate il soldato Zeno. Che è capace di dire quello che pensa, oltre il consenso. "Spero che in queste ore succeda qualcosa. Vorrei che si capisse che in gioco non c'è solo il green pass, ma il futuro di tanta gente".