Letta rassicura Bonomi: "Su riforme e green pass noi stiamo con Draghi"
L'incontro tra il segretario del Pd e il presidente di Confindustria conferma la svolta draghiana dei dem. "Sulla legge di Bilancio daremo priorità ad abbattere il costo del lavoro". E sui No Vax "seguiremo la strategia della fermezza"
Ai suoi fedelissimi lo aveva detto e pare essere stato di parola (almeno stando appunto a quella: la parola). Perché stando alle dichiarazioni più o meno ufficiali, pare davvero che Enrico Letta stia aggiornando la sua agenda, e la stia aggiornando in meglio. “Arriviamo compatti fino alle amministrative, e poi cambiamo registro”, aveva fatto intendere. E stamattina, al presidente di Confindustria, questo cambio di registro è apparso abbastanza plastico. “Dal Pd dovete aspettarvi il massimo sostegno e la massima lealtà verso l’azione riformatrice di Mario Draghi”, ha detto a Carlo Bonomi il segretario durante un incontro al Nazareno, tentando dunque di dare sostanza a quella frase pronunciata settimane fa, quella per cui il Pd sarebbe diventato “sempre più il partito dei lavoratori e delle imprese”. Rispetto ai distinguo e alle prese di distanze rispetto a un certo decisionismo del premier, rispetto alle fumisterie di certi dirigenti pd che vagheggiano complotti internazionali messi in atto per sostituire Conte con Draghi, un deciso passo in avanti.
Oggi, in particolare, Letta ha squadernato ai vertici di Confindustria l’elenco delle priorità del Pd in vista della legge di Bilancio. E l’attenzione principale è stata riservata al costo del lavoro da abbattere: “Bisogna intervenire sul cuneo per mettere in tasca ai lavoratori più soldi a fine mese, il che servirà anche a fronteggiare gli effetti dell’inflazione incombente”, hanno convenuto Letta e Bonomi. Sulle pensioni solo un rapido cenno: ma la fermezza con cui il segretario ha ribadito che la necessità del Pd di non passare, come vorrebbe Salvini, per “quelli che vogliono tornare alla Fornero”, non impedirà ai dem di chiedere una svolta radicale rispetto alla “nefasta Quota 100”, è stato un buon segnale. E una certa convergenza s’è registrata, tra Letta e Bonomi, anche sulla necessità di confermare “la strategia della fermezza” sul green pass: bene, sì, degli interventi per concedere sgravi alle imprese sui tamponi, ma cedere al ricatto delle minoranze contestatarie non è accettabile.