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Draghi rimanda a lunedì la legge di Bilancio

Valerio Valentini

Il governo ottiene un weekend di proroga da Bruxelles. Il Mef lavora sui dettagli: pensioni e non solo. In ballo 20 miliardi. E intanto si scopre che il reddito di cittadinanza è costato 200 milioni in più del previsto, nel 2021

Un weekend per meditare, per limare dati e proiezioni. Due giorni in più. Quarantott'ore di proroga ottenute da Bruxelles per definire gli ultimi dettagli. "Il Documento programmatico di bilancio lo affronteremo lunedì", ha annunciato ieri Mario Draghi, aprendo la cabina di regia coi capidelegazione, che a quel punto si sono concentrati solo sul decreto fiscale. E così l'analisi della legge di Bilancio slitta, e con essa l'annuncio di come verranno spesi i 20 miliardi che il governo vuole stanziare, al di là delle risorse ordinarie, per il 2022. Una scelta, quella del rinvio, motivata da ragioni tecniche: così ha spiegato il ministro Daniele Franco ieri ai colleghi dell'esecutivo convocati a Palazzo Chigi. "Sono in corso le ultime verifiche da parte dei tecnici del Mef", ha detto, senza concedere molto altro alla curiosità dei presenti. Ma è una scelta che risulta funzionale a non sovraccaricare di tensioni politiche una giornata, quella odierna, già travagliata dall'ansia per i possibili disordini dovuti alle proteste contro il green pass (a proposito: ieri sera il premier Draghi ha concordato la strategia della fermezza insieme a Roberto Speranza, chiamando in disparte il ministro della Salute, portandolo in una stanza attigua a quella in cui si stava svolgendo la cabina di regia, e spiegando perché, almeno per ora, non è il caso di concedere agevolazioni fiscali sui tamponi o di cedere al ricatto della piazza: e le 73.00 prime dosi inoculate proprio ieri, un dato record, testimoniano di come la ricetta paia funzionare).


Oggi dunque, nel Cdm che al momento resta convocato per le 11 del mattino, Draghi e Franco esporranno i dettagli del decreto fiscale illustrato genericamente ieri nel vertice ristretto. Spiegando, peraltro, anche un dettaglio su cui ieri avevano glissato: il rifinanziamento del reddito di cittadinanza con 200 milioni, necessari a coprire le maggiori spese sostenute nel 2021 per sostenere questa misura.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.