musica e politica
Dai Maneskin a Daniele Silvestri, la playlist romanissima di Gualtieri
Il Pd festeggia la vittoria in Piazza Santi Apostoli e tra un intervento politico e l'altro c'è spazio per la musica scelta dallo staff di Gualtieri. Quindici brani con una cifra comune: tutti cantati da artisti romani. Unico intruso, We are the people (ma c'è un motivo)
Per vincere le elezioni servono il candidato giusto e le giuste parole. Ma anche la musica giusta. Nella piazza festante di Roberto Gualtieri, eletto come nuovo sindaco della Capitale con più del sessanta per cento dei voti, spunta anche la playlist della festa del candidato dem. Un gruppo di brani che è un mix tra artisti vecchi e nuovi, ma niente Spotify: tutto resta in una cartella del pc, con i cari vecchi file mp3, al riparo dai social. A chiudere la festa, fuori elenco, l'immancabile Bella ciao.
Foto di Simone Canettieri
Nelle note del vincitore, tantissima Roma e dintorni, con un paio di incursioni. Si parte da Alex Britti con la sempiterna Solo una volta (o tutta la vita), hit estiva del 1998, per poi andare al più fresco 18 anni della giovanissima cantautrice Ariete. Poi, il reggae di Brusco con Il mondo non finisce mai e un “unò-duè” del cantautore romano (e dichiaratamente di sinistra) Daniele Silvestri con il classico Salirò e il recentissimo Qualcosa cambia, brano di apertura del suo ultimo disco, La terra sotto i piedi. Si continua con Mille, il brano dell’estate appena passata del trio Fedez – Berti – Lauro (gancio con la romanità) e con Filippo Uttinacci “Fulminacci”, presente con la sanremese Santa Marinella e Tattica.
A metà del guado, il duo capitolino Barbarossa – Mannoia, con un brano che più romano non si può: Roma è di tutti. Un manifesto programmatico in musica. Premendo il tasto “successivo”, largo alla musica che piace ai giovani: ecco i Maneskin con la cover-hit internazionale Beggin, Animali di Alessandro Mannarino (che sia un’allusione a cinghiali e gabbiani, dominatori della fauna capitolina?) e Come va di Margherita Vicario. Presente anche Max Gazzé con l’ironica Sotto casa, protagonista di un Sanremo di qualche anno fa, e alla canzone da fine concerto di Tommaso Paradiso, I nostri anni. Infine, l’intrusa: We are the people del dj olandese Martin Garrix e del musicista The Edge, con la voce di Bono Vox. Ai più il titolo non dirà nulla, ma è la colonna sonora degli Europei di calcio vinti quest’estate dall’Italia. Più che un auspicio, un’ispirazione.