l'alleanza alle cime di rapa
Doppietta grillina alle comunali pugliesi: tiene il patto Emiliano-Conte
Il M5S conferma i sindaci uscenti a Noicattaro e Ginosa: nel primo caso vince contro il candidato vicino al Pd (area Decaro), nel secondo contro il centrodestra. Esulta Emiliano che considera i pentastellati una sua emanazione: “La coalizione dei pugliesi vince tutti i ballottaggi”
Il M5S chiude con le pive nel sacco le amministrative quasi in tutta Italia, tranne in Puglia: qui ottiene la riconferma di due sindaci uscenti, Raimondo Innamorato a Noicattaro e Vito Parisi a Ginosa, grazie all’asse tra il governatore Michele Emiliano e l’ex premier Giuseppe Conte. Nella scorsa tornata il movimento di Beppe Grillo e Casaleggio trionfò a Roma e Torino, adesso si deve consolare con la propria bandierina che sventola su due municipi lillipuziani rispetto alla Capitale e alla metropoli sabauda: il comune in provincia di Bari ha 26mila abitanti ed è celebre per la produzione dell’uva, quello nel Tarantino ne conta 22mila (lì, nella gravina, sono state girate alcune parti del film di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo”).
La cifra della tornata elettorale pugliese è tutta nell’esultanza di Michele Emiliano, che considera i risultati del secondo turno un ulteriore puntello per la sua formula politica allargata, “la coalizione dei pugliesi”, uno schieramento che va dai vendoliani al sindaco di Nardò, il postrautiano Pippi Mellone (solidale con la Cgil aggredita senza però dichiararsi antifascista). "La coalizione della Puglia - spiega il governatore - che vede insieme tutta l’alleanza che governa la Regione, imperniata su Pd, Movimento 5 stelle, Con Emiliano, Popolari con Emiliano, Sinistra italiana e Articolo 1, vince tutti i ballottaggi”. Giubilo anche per i suoi prediletti alleati pentastellati: “Le conferme di Vito Parisi e Raimondo Innamorato a Ginosa e Noicattaro confermano la forza dell’alleanza con il M5S anche quando non siamo riusciti a costruire una coalizione come invece accaduto a Massafra con Fabrizio Quarto e a Ruvo con Ninni Chieco”, chiosa il “caudillo" pugliese. Il centrosinistra conquista anche la città di Cerignola, dove il magistrato ed ex parlamentare postcomunista Francesco Bonito ha battuto il sindaco uscente Franco Metta, un penalista destrorso, la cui amministrazione era stata sciolta per mafia.
Se la crisi del centrodestra pugliese alle amministrative non è una novità, i maliziosi offrono anche un lettura del (possibile) duello tra Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro: i due erano rivali nella contesa per il ballottaggio a Noicattaro. Il presidente Anci sosteneva Vito Ardito (centrosinistra), imposto senza le primarie, mentre il governatore ha preferito (pur senza farsi vedere in città) spostare i suoi carri armati sul grillino Raimondo Innamorato, celebre per aver conquistato cinque anni fa la fascia tricolore con una campagna elettorale pittoresca, cavalcando una motozappa per rassettare i giardini pubblici. Le assonanze/dissonanze tra Emiliano e Decaro, con il primo intenzionato a concorrere per il terzo mandato alla Regione e il secondo già al secondo mandato nel capoluogo regionale, saranno un leitmotiv dei prossimi mesi politici nei palazzi pugliesi.