Inclemente Mastella. I tormentoni del nuovo vecchio sindaco di Benevento
Riconfermato e scatenato: la "tattica degli Orazi e Curiazi", il rischio "Malevento", l'avversario "Nessuno" e "l'arca di Noè" dei suoi avversari, che hanno radunato tutti contro di lui: dalla destra alla sinistra estrema. Il meglio del sindaco campano dopo la vittoria
A Benevento, Clemente Mastella ha vinto contro il candidato del centrosinistra Luigi Diego Perifano. E ha vinto con un record nazionale di affluenza: la più alta d’Italia anche al secondo turno: 59,5 per cento. "Ho fatto la tattica degli Orazi e Curiazi: prima ne ho fottuti due, e poi ho fottuto il terzo", dice Mastella, ripercorrendo il primo turno e poi il ballottaggio. Le sue prime dichiarazioni dopo la vittoria, circondato da quattro dei suoi sei nipotini, sono già diventate tormentoni: "Sono come Mario che ha sconfitto Silla e i ricchi della città", scherza.
Mastella poi si sfoga contro gli avversari: "Abbiamo evitato che Benevento diventasse 'Malevento'. Abbiamo giocato da soli contro tutti. Il segretario del Partito democratico è venuto qui a codificare una sorta di strana alleanza ad arca di Noè, con un'immoralità ideologica incredibile, dalla destra alla sinistra estrema. Hanno usato anche un ex sindaco che dorme la notte con l'inno di Faccetta Nera". Al segretario dem, Mastella ricorda che senza il centro non si vince: "Il Pd non vince dal 2006, quando con il mio Udeur contribuimmo alla vittoria delle politiche. Faceva meglio Letta a stare lontano da Benevento, dove il suo partito era diviso. Ora metteremo le ali: Invito Renzi, Calenda a rifare il centro".
Nessuna pietà per lo sconfitto. "Perifano ora sarà ricordato ma solo perché è quello che è stato candidato e ha perso contro Mastella, non per altro. Egli è l'eterno secondo, come Costante Girardengo, il ciclista. Contro Mastella sono però stati tutti irrilevanti, il nulla degli antagonisti. Come gridava Polifemo, se venisse chiesto chi era l’antagonista di Mastella, la risposta sarebbe: 'Nessuno'".