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Ddl Zan: "I franchi tiratori sono altrove", dicono Fedeli, Marcucci e Misiani (Pd)
I senatori dem si dividono sulle responsabilità e respingono le accuse di Italia Viva, secondo cui le defezioni sono arrivate dallo stesso Pd
L’aula del senato approva la "tagliola", che blocca il Ddl Zan. Favorevoli 154 senatori, contrari 131. È caccia ai franchi tiratori: il voto era segreto. “Sono delusa, arrabbiata, sconcertata sul fatto che siamo arrivati a questo punto e che l’aula del Senato abbia accettato il non passaggio agli emendamenti" commenta Valeria Fedeli al termine della votazione. "Non so se ci sono stati i franchi tiratori, forse solo una gestione impropria. Non c’è un problema nel Pd, ma nell’insieme del rapporto tra le forze politiche”.
Per Andrea Marcucci “è andata molto male. Sono stati fatti degli errori gravi che ci hanno portato a questa situazione. Personalmente sono sorpreso. Sollecitai qualche mese fa l’apertura di un confronto perché temevo non ci fossero i numeri in Aula, ma si è voluto adottare una strategia di un certo tipo e questo è il risultato: un fallimento". Poi, il commento alle dichiarazioni social di alcuni esponenti del partito, tra cui Filippo Sensi: "Da cittadino e da parlamentare, mi vergogno. Mi scuso: avevamo l’obiettivo di dare maggiori garanzie, sicurezze e diritti e abbiamo fallito. La responsabilità è di tutto il parlamento, non del Pd, anzi non credo ci siano stati franchi tiratori da noi. La valutazione del quadro parlamentare, però, è stata errata. Accende anche qualche luce rossa per quanto riguarda il discorso Quirinale”.
Antonio Misiani, invece, commenta: “Siamo molto delusi, abbiamo portato avanti con coerenza la nostra opinione ma il parlamento ha fatto valutazioni diverse. Non credo sia stato un errore di strategia del Pd, Letta ha aperto a modifiche ma la destra ha avuto un atteggiamento ideologico. Il paese, però, va da un’altra parte. I franchi tiratori? Rispondono alle loro coscienze. Italia Viva dice che sono dentro il Pd? Queste sono miserie”.