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"Buone intenzioni e micro soluzioni". Il punto sul G20 (e i grandi assenti)
Un summit senza Russia e Cina, il ruolo di Draghi e il senso dei grandi incontri tra i giganti del mondo. Il direttore del Foglio a Rtl 102.5
Un accordo per evitare che la febbre del pianeta salga più di un grado e mezzo, ma la data entro cui raggiungere l'obiettivo è ancora vaga. "Emissioni zero entro o attorno metà secolo", secondo il documento finale del G20 e secondo le parole del premier Draghi, che ieri in una conferenza stampa ha chiuso i lavori del G20 che hanno portato a Roma i leader di tutto il mondo. Ne ha parlato a Non Stop News su Rtl 102.5 il direttore del Foglio. "Questi grandi incontri tra i giganti del mondo – dice Claudio Cerasa – hanno un difetto: portano tutti i leader ad accordarsi su impegni non vincolanti. L'obiettivo non è così lontano dall'essere realizzabile, tuttavia. Ma alcuni paesi, come la Cina, non stanno facendo quello che serve per abbattere le emissioni". Draghi "grande tessitore" di questo summit, scrivono i giornali. Ma il premier italiano è stato davvero decisivo per la riuscita di questo G20? "L'Italia oggi è all'avanguardia su molti fronti: su quello della vaccinazione e su quello della ripresa economica. Draghi è un interlocutore affidabile. Ma onestamente, dal punto di vista dei risultati concreti, i G20 a questo servono: trovare micro-soluzioni per problemi enormi. Ma Russia e Cina erano assenti".