L'annuncio in Campidoglio
Sessanta giorni per ripulire Roma. Il piano di Gualtieri contro la monnezza
"È l'inizio della manutenzione permanente", promette il nuovo sindaco. Dagli straordinari ai lavoratori Ama al ripristino di due vecchi appalti per la cura del verde e la pulizia di tombini e caditoie: stanziati quasi otto milioni per dare respiro alla Capitale
L’ultima volta che aveva parlato nella sala della Protomoteca in Campidoglio lo aveva fatto già con il piglio da sindaco anche se allora non lo era. Si parlava della candidatura di Roma a Expo 2030. L’invito ufficiale a tutti i candidati lo aveva fatto l’ex inquilina di palazzo Senatorio Virginia Raggi. E Gualtieri, che del suo profilo internazionale va fierissimo, si era appassionato, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro pianificava già i passi successivi ancora prima che i romani lo eleggessero.
Oggi, invece, alla prima conferenza stampa da primo cittadino i problemi sono quelli comuni dell’Urbe. Il più grande di tutti in particolare: la monnezza. Come promesso si presenta il piano di pulizia straordinaria della città. Della serie l’impresa eccezionale è essere normale. “Avevamo detto che sarebbe stata la prima azione amministrativa del nuovo sindaco e abbiamo lavorato fin dal primo giorno per definirlo nel dettaglio. Il piano è già partito ieri. Durerà fino alla fine dell’anno con innovazioni che vogliamo rendere strutturali e permanenti”, dice, prima di partire con tono professorale nell’illustrazione delle slide che sintetizzano il piano. Quasi otto milioni trovati tra le pieghe di bilancio per cercare in sessanta giorni di fare di Roma se non una città pulita, almeno un po’ meno sporca.
Il piano è diviso in cinque azioni. Al primo punto c’è la pulizia e lo spazzamento delle strade di cui si occuperà Ama. Ai dipendenti della municipalizzata spetterà anche il compito di intervenire per la rimozione delle micro discariche che a Roma si formano ai bordi di troppe strade e per le quali sono stati stanziati 1,5 milioni. Forse pochi. Lato raccolta c’è la novità principale. Nei sessanta giorni ci saranno 4mila passaggi in più per lo svuotamento dei cassonetti con mille operatori coinvolti. Inoltre ogni 3 giorni accanto ai mezzi principali ci saranno camion più piccoli per la rimozione dei rifiuti che rimangono accanto ai cassonetti. Per riuscire a fare tutto questo ben 3 milioni degli 8 raccolti saranno destinati alla firma di un patto di produttività con i lavoratori di Ama. Non dovrebbe trattarsi di un bonus. Ma, ha risposto Gualtieri al Foglio “serviranno a pagare le ore di straordinario”.
La quarta azione del piano presentato dal sindaco riguarda invece la cura del verde. Sono stati stanziati 3,2 milioni per sbloccare un accordo di programma siglato ma non più finanziato dall’ex sindaca Raggi con alcune ditte: saranno coinvolte sette squadre di intervento, 168 operatori e 56 mezzi per aiuole e verde orizzontale, mentre per le alberature ognuna delle otto aziende coinvolte si occuperà di due municipi. Anche per la pulizia straordinaria di tombini e caditoie, a partire dai quartieri a più rischi allagamento, è stato rifinanziato un vecchio appalto (del Giubileo 2015), con 5 milioni di euro già stanziati.
Dal 5 novembre sarà anche istituito anche un tavolo di coordinamento permanente per la pulizia e il decoro al quale parteciperanno gabinetto del sindaco, Ama, Polizia locale, i dipartimenti capitolini Ambiente e Lavori pubblici, la protezione civile e i municipi di volta in volta interessati dagli interventi. Si riunirà settimanalmente per recepire le segnalazioni dei cittadini, stilare un cronoprogramma degli interventi e coinvolgere nelle attività di pulizia anche le associazioni con la mediazione di presidenti di municipio e protezione civile.
La pulizia straordinaria sarà un primo punto. Gualtieri ha promesso che anche dal lato smaltimento si lavorerà nelle prossime settimane alla ricerca di nuovi sbocchi, in particolare all’individuazione della nuova discarica. I dati presentati dal sindaco sul parco mezzi di Ama fanno capire che anche da questo punto di vista ci sarà da rimboccarsi le maniche. A ottobre 2021 solo il 57 per cento dei 1.543 tra camion grandi e piccoli di Ama erano davvero disponibili. “Ne acquisteremo di nuovi e partiremo con le manutenzioni”, ha promesso Gualtieri.