ANSA / MATTEO BAZZI 

lega spaccata

Altro che Ppe. Salvini prepara il fronte sovranista con Orbán e Morawiecki

Francesco Stati

Il leader della Lega incontra virtualmente gli ultraconservatori ungheresi e polacchi per fare il punto su un nuovo gruppo al parlamento europeo. Domani si riunisce il consiglio federale del Carroccio: il partito dovrà scegliere se appoggiare la linea Giorgetti o quella del segretario 

Lo ha detto a Bruno Vespa, nel suo libro, che “l’ingresso della Lega nel Ppe non è mai stato e non sarà mai all’ordine del giorno”. E oggi Matteo Salvini ha dato seguito a quelle parole confrontandosi in videoconferenza con Mateusz Morawiecki, presidente della Polonia e capo del partito sovranista Pis, e Viktor Orbán, presidente dell’Ungheria e leader del partito ultraconservatore Fidesz, con l’obiettivo di formare un nuovo gruppo parlamentare europeo di destra sovranista. Un altro schiaffo a chi, come Giancarlo Giorgetti, vorrebbe far entrare la Lega nell’orbita dei popolari europei.

A confermare il confronto, fonti interne di via Bellerio. Il disegno è quello di un fronte a Strasburgo dove la Lega si riunirebbe a formazioni sovraniste in uscita da Id (Identità e democrazia, a eccezione dei tedeschi di Afd), oltre a Pis (che lascerà i conservatori) e Fidesz (che già da tempo ha abbandonato il Ppe).

Così composto, il nuovo gruppo sovranista sarà dunque numericamente importante e sancirà a livello europeo un’alleanza che, nella testa di Salvini, rappresenta al meglio il posizionamento politico della Lega nello scacchiere continentale. Tanto che il segretario del Carroccio ha convocato un consiglio federale per domani pomeriggio per chiedere una “ratifica” della sua linea, a scapito di quella di Giorgetti.

Sempre per mezzo del libro di Bruno Vespa, il ministro per lo Sviluppo Economico aveva infatti rimproverato il suo capo di partito: “Il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l’era creata da tempo. Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori”. Poi, la stoccata sull’Europa: “Se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo, Salvini deve fare una scelta precisa. Capisco la gratitudine verso Le Pen, che dieci anni fa lo accolse nel suo gruppo. Ma l’alleanza con Afd non ha una ragione”.

Frasi che avevano generato uno scontro interno tra l’ala governista e quella sovranista del partito di via Bellerio e avevano portato Salvini stesso a rispondere piccato ai suoi: “Nella Lega che conosco io, ognuno sa stare al suo posto”. E ancora: “Sono sicuro che questa sia la Lega che conoscono tutti”. Tutti, appunto. Compreso Giorgetti.