prima seduta dell'assemblea capitolina
Raggi e Calenda, così vicini così lontani. Michetti è già un ricordo
La consiliatura di Gualtieri si apre con l'ex sindaca e il leader di Azione vicini di banco all'opposizione. L'invito del sindaco a vaccinarsi. Eletta presidente dell'assemblea la dem Sveltana Celli
Anche il caso offre la sua poesia. Il raggio di luce che filtra dal finestrino di palazzo Senatorio li illumina entrambi. Lei sopra, lui sotto. Così vicini, ma così lontani, seduti negli stessi scranni del blocco centrale del lato destro del consiglio comunale, quello destinato alle opposizioni. Mentre Roberto Gualtieri, il neo sindaco si presenta all’Assemblea capitolina, loro due gli sfidanti, Virginia Raggi e Carlo Calenda, guardano mesti gli scranni di governo. Alla loro sinistra, verso il bando di giunta, tra le poltrone del centrodestra, invece, non c’è Enrico Michetti. Lo sconfitto del ballottaggio ha scelto di rinunciare al ruolo di consigliere. Tra i primi atti del nuovo consiglio c’è stata la sua surroga: entra al suo posto Federico Rocca di Fratelli d’Italia.
Lei, Virginia Raggi, è rientrata a palazzo Senatorio cercando di mostrare indifferenza. Lunga camminata tra il corridoio di giornalisti chattando a testa bassa con il cellulare è andata a sedersi lì in alto, dove già aveva passato come consigliera di opposizione quando il sindaco era Ignazio Marino. Alla sua destra il grillino rieletto (uno dei due del passato consiglio) Daniele Diaco e Giovanni Quarzo, che oggi diventerà molto probabilmente il nuovo capogruppo di Fratelli D’Italia. Le norme anti-Covid fanno anche questo: mischiano le opposizioni, diverse, ma per il divieto di sosta su diverse poltrone, inevitabilmente, vicine. Molto diverso l’atteggiamento di Calenda che ancora prima di arrivare, parlando in tv, ha sparato a zero. “Si doveva fare una giunta di grande respiro, di professionisti, tra tecnici e amministratori di grande esperienza. Ma non mi pare che sia così: è una giunta Bettini". Poi ha rivendicato la commissione speciale sul Giubileo. “Solo che per adesso nessuno ci ha contattato”. L’altra, quella su Expo, dovrebbe andare proprio a Raggi.
La maggioranza - Pd, Roma Futura, lista civica Gualtieri, civica ecologista - sono seduti alla sinistra del sindaco, ma, causa normative Covid sul distanziamento, alcuni consiglieri del Pd - Nella Converti, Giulia Tempesta, Riccardo Corbucci e Svetlana Celli - sono stati costretti a spostarsi dal lato delle opposizioni. Nel loro banco ci sono anche i consigliere della lista civica Calenda Francesca Leoncini e Dario Nanni.
A presiede l’aula è il consigliere più votato della lista più votata, e cioè Valerio Casini della civica di Calenda. La seduta è iniziata con la convalida degli eletti e le prime dichiarazioni di Gualtieri che ha dato il suo benvenuto. Poi il primo voto per l’elezione del presidente dell’Assemblea Capitolina. Con 30 voti a favore sarà la dem Svetlana Celli.
I vicepresidenti sono stato eletti invece grazie a un accordo tra M5s e Fratelli D’Italia che ha escluso la lista Calenda. Con 28 voti il vicepresidente vicario sarà Carmine Barbati, del partito della lista Civica Gualtieri, l’altro vicepresidente, eletto con 14 voti, è Paolo Ferrara, al secondo mandato da consigliere del M5s, votato anche dal centrodestra che con questo voto conta di avere il supporto dei 5 stelle per l’elezione del presidente della commissione Trasparenza e Controllo.
Dopo le votazioni degli incarichi d’Aula Roberto Gualtieri ha presentato la sua squadra all’Assemblea capitolina. Il sindaco, dopo essersi congratulato con la neo presidente del consiglio Svetlana Celli ha pronunciato il suo primo discorso. Non le linee programmatiche del suo governo che saranno all’ordine del giorno della prossima seduta, ma un discorso breve per dare il benvenuto ai consiglieri e ribadire alcune cose. “Daremo il massimo impegno per favorire l'ascolto reciproco e la partecipazione dei cittadini alle sfide che ci attendono", ha detto prima di citare, prassi da primi cittadini di sinistra, Luigi Petroselli. "Solo se i mali di Roma saranno affrontati, solo se la parte più oppressa e piu debole della società, dai poveri e dagli emarginati agli anziani, dalle borgate ai ghetti della periferia, avranno un peso nuovo su tutta la città, essa potrà essere risanata e rinnovata".
Nel suo discorso c’è stato anche tempo per “mandare un pensiero affettuoso” a Papa Francesco e citare “L'eccellente gestione del G20” che “ha dato lustro alla nostra città e l'ha messa al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica mondiale". Poi Gualtieri ha ricordato le vittime della pandemia ringraziando gli operatori sanitari, il Governo è la Regione Lazio. “Il mio appello è che tutti facciano il vaccino", ha detto segnando una netta discontinuità su chi lo ha preceduto alla guida di Roma, Virginia Raggi, non ancora vaccinata è che sulla questione non è mai voluta intervenire. L’ex sindaca è rimasta per tutta la seduta incollata alla sua poltrona, alzandosi solo per le votazioni. Ma nel discorso di Gualtieri c’è stato anche tempo per un appello alla collaborazione con le opposizioni. “Ci aspettano grandi sfide: Giubileo, Pnrr e la candidatura ad Expo 2030, c’è bisogno di lavorare in grande spirito di unità. Auspico che su tali temi anche in questa Aula si possa realizzare un coinvolgimento delle forze di minoranza anche con ruoli di responsabilità". Il primo atto per concretizzare queste parole dovrebbe essere l’elezione di due esponenti dei partiti fuori dalla maggioranza alla guida delle commissioni speciale dell’Assemblea capitolina per Expo e Giubileo. A guidare la prima potrebbe essere proprio Raggi.
Domani mattina si riparte con la prima riunione di giunta. All’ordine del giorno ci saranno le nomine degli staff del sindaci e degli assessori. Il capo della segreteria di Gualtieri dovrebbe essere l’ex consigliere dem Giulio Bugarini.