Il retroscena

La fuga di Giorgetti dal consiglio federale della Lega: fragile tregua con Salvini

Alla scuola di formazione del Carroccio ci sarà Bruno Vespa, ma il titolare del Mise no ("avevo impegni precedenti")

Simone Canettieri

Giovedì notte il leader ha chiesto al  vice di andare davanti alle telecamere per chiudere il caso, ma il ministro ha preferito sgattaiolare via dal garage della Camera

Dettagli, ma rivelatori. La fragile pace fra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti si nutre anche di particolari.  Bisogna ritornare a giovedì sera, sala Salvadori della Camera. Il consiglio federale della Lega è arrivato alle battute finali: il leader si è preso la scena e ha ribadito chi comanda, il ministro ha chiesto scusa per le frasi uscite sul libro di Vespa (gli ha dato dell’inadeguato, in poche parole). Tutti hanno parlato e, con perfetta sincronia, hanno intonato  peana per Super  Matteo. Prima che finisca tutto, a sorpresa, Salvini riprende la parola.  

  

E si rivolge a Giorgetti. Lo guarda fisso negli occhi: “Giancarlo, adesso quando usciamo da qui, parli con i giornalisti e chiudi il caso. Tocca a te metterci la faccia”. Il segretario del Carroccio è rinvigorito dalla riunione. Ma ha ancora la luna di traverso. Tira fuori da una cartellina la rassegna stampa della mattina e legge i titoli che danno conto dell’ennesimo strappo del suo vice. “Non voglio più che i giornali parlino delle nostre liti interne: basta”. Adesso dunque toccherebbe a Giorgetti fare quanto gli ha detto Salvini: uscire dalla Camera, fare una dichiarazione e chiudere (per ora) questo ennesimo incidente. Ma il ministro dello Sviluppo economico gioca in contropiede: “Non voglio avere a che fare  con i giornalisti, manderò una nota”. Così alla fine G.G. fa entrare l’auto blu nel garage di Montecitorio per salire al volo e non farsi intercettare dai fotografi. Via veloce, come la luce. Alle 23.54  arriverà la nota del vicesegretario della Lega: nessun accenno alle scuse né al rammarico per l’incidente con Salvini. Queste le  parole diffuse (a giornali chiusi): “Un bel consiglio federale. Una bella discussione, il confronto è sempre positivo. Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee. La Lega è una, è la casa di tutti noi e Salvini ne è il segretario. Saprà fare sintesi, porterà avanti la linea”. Oggi la scuola di formazione del Carroccio ospita, a Milano, un evento  dedicato ai giovani su governo, lavoro, geopolitica. Ci saranno tutti i big, a partire da Salvini. Gli incontri saranno moderati, tra gli altri, anche da Bruno Vespa. Giorgetti ha dato forfait (“impegni precedenti). Forse manderà un video

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.