PASSEGGIATE ROMANE
Nomi per il Colle? C'è anche Pera. Cosa dirà Renzi alla Leopolda
L'ipotesi Amato e quella Pera. Le quote rosa. L'ad della Rai e la festa di compleanno di Bettini. E qualche anticipazione sulla kermesse renziana. Così la politica, nella scorsa settimana, ha continuato a preparare la partita del Quirinale
Nei palazzi della politica raccontano che se è vero che la carta coperta del Pd per il Quirinale è Giuliano Amato, quella del centrodestra è Marcello Pera. Ma mentre la prima candidatura è uscita ed è già stata silurata dai 5 stelle (non da Giuseppe Conte, però), la seconda invece viene tenuta più riservata anche perché ufficialmente quello schieramento è ancora attestato sul nome di Silvio Berlusconi. Amato però non si è bruciato del tutto le possibilità di salire al Colle, dal momento che i suoi sostenitori sostengono che la sua sarebbe solo una candidatura a tempo. Due anni, giusto quello che serve per “aspettare” che Draghi lasci Palazzo Chigi per tentare l’avventura del Quirinale. Chi conosce bene il dottor Sottile sostiene che, nonostante l’età, sarà difficile fargli accettare l’idea della staffetta.
Quirinale, dopo Amato spunta l'ipotesi Marcello Pera
Per due candidature che vengono tenute in caldo (non si sa mai se in uno stato di stallo Sergio Mattarella non si decida a concedere il bis) ce n’è una che sono in diversi a tentare di bruciare. Si parla sempre di Super Mario, ovviamente. L’uscita di Giancarlo Giorgetti è stata letta da tanti in questa chiave. Ma anche quella di Massimo D’Alema, che in un’intervista al Corriere della Sera ha lasciato chiaramente intendere di non vedere di buon occhio l’andata del premier al Colle. Tanto che si è spinto a candidare una donna. Ma chi? Marta Cartabia è molto apprezzata ma la sua candidatura romperebbe l’asse tra il Movimento 5 stelle e il Pd ed è per questa ragione che il Pd non sponsorizza una simile ipotesi. E allora? Nell’incertezza che regna sovrana nei palazzi della politica si è affacciata l’autocandidatura di Rosy Bindi. Certo l’esponente dem piace ai grillini ma ha uno svantaggio che non è colmabile in nessun modo: non c’è una delle diverse anime del centrodestra che la voterebbe mai. Perciò si va avanti a fatica mentre i leader di tutti i partiti sono sempre più preoccupati per quella che, in assenza di una mossa di Draghi o di Mattarella, sembra profilarsi come un’elezione del capo dello stato al buio.
Alla festa di compleanno di Goffredo Bettini ha suscitato una certa sorpresa l’arrivo dell’ad della Rai Carlo Fuortes. Tutti o quasi sapevano che era stato invitato ma i più erano convinti che disertasse quel pranzo. E’ vero che una vecchia amicizia lega Fuortes all’ex eurodeputato del Pd ma solo alcuni giorni prima l’amministratore delegato di Viale Mazzini aveva spiegato in un’intervista a Repubblica che lui e la politica sono due mondi paralleli. Perciò in molti credevano che alla fine desistesse. Invece Fuortes si è presentato e diversi esponenti dem lo hanno avvicinato dicendogli: “Ma noi non ti possiamo più parlare…”. Invece, come è noto e come testimoniano le foto di quella festa, l’amministratore delegato della Rai non si è negato ai politici presenti. Anzi.
Sempre a proposito della festa di Goffredo Bettini, qualche giornale ha calcato l’accento sul fatto che in quell’occasione si siano decise le sorti del Quirinale. Ovviamente non è accaduto niente di tutto ciò. Al pranzo in onore dell’esponente del Partito democratico, in realtà, si è parlato assai poco di Quirinale e comunque non di certo per fare progetti. Anzi, la domanda più ricorrente in bocca ai politici lì presenti era: e adesso che succederà ? Segno che gli stessi big della politica non hanno ancora ben chiari gli scenari futuri. Ma è bastato che le indiscrezioni sul Quirinale rimbalzassero sui giornali per allarmare gli assenti.
Che cosa dirà Matteo Renzi alla “Leopolda” numero undici in programma dal 19 al 21 novembre? Tutti si aspettano i “botti”, visto che il leader di Italia viva è letteralmente assediato dalla magistratura e dai giornali che lo stanno spingendo nell’angolo. I suoi fedelissimi però avvertono che i botti ci saranno, ma riguarderanno la politica e anche l’elezione del prossimo capo dello stato…