L'intervista
Roman Pastore ci spiega la lite (social) con Calenda
"Calenda mi ha bloccato perché sono renziano?" si chiede il giovane "candidato con il Rolex". "Non sono un infiltrato di Italia viva: sono stato candidato e ho lavorato per Azione". Lotta continua (e adolescenziale) con pace in vista
Dopo il blocco sui social, le repliche televisive e le incomprensioni, Roman Pastore ci spiega che cosa sta succedendo tra lui e Carlo Calenda.
Liceali e giovani coppie lo sanno benissimo. Non c’è niente di peggio. È l’acme della lite. “Ti ho bloccato ovunque”. La questione è seria. E in effetti la contesa tra il leader di Azione, e il suo 21enne candidato al III municipio, ha il sapore dell’adolescenza. Mettici che Pastore durante la campagna elettorale è stato già al centro delle polemiche per un Rolex troppo esibito su Instagram e sembra una serie tv scolastica, una sorta di Skam in salsa centro riformista.
Martedì mattina Calenda ha bloccato su Twitter il suo candidato che c’è rimasto malissimo e si è sfogato cinguettando dispiacere e scherno. “Ma come? Mi candido con te, mettendoci la faccia a soli 21 anni. Ricevendo insulti, minacce e cattiveria. Ora perché esprimo perplessità su certe tue dichiarazioni mi blocchi?”.
Calenda si è giustificato in tv dicendo che è stato il suo staff che blocca tutti quelli che lo insultano, che lo avrebbe sbloccato e che la vicenda dimostra che “se la politica è messa male, il giornalismo è ancora peggio”.
Ma cos’è successo tra Roman Pastore e Carlo Calenda?
“Tutte le mattine – racconta Pastore – io guardo le notizie su giornali e social network, così mi sono accorto che su Twitter non potevo più vedere i post di Calenda, mi aveva bloccato”.
Lui dice che non ne sapeva nulla, che a bloccarti è stato il suo staff…
“È molto strano perché io prima di fare il tweet gli ho scritto su WhatsApp mandandogli lo screenshot della schermata che diceva che mi aveva bannato, ma lui dopo aver visualizzato per tutta risposta mi ha bloccato anche lì. Adesso comunque, come ha promesso in tv, mi ha sbloccato e mi ha scritto che il suo staff sta provvedendo a fare lo stesso su Twitter, però onestamente ci sono rimasto molto, molto male. Sono stato un suo candidato, lui parla sempre di giovani e invece poi li blocca…”.
Calenda sostiene che il suo staff banna tutti quelli che lo insultano. Non è che per caso lo avevi insultato anche tu?
“No, non lo faccio mai, le mie critiche sono sempre costruttive e prima di farle ci penso sempre due volte”.
Ma allora che cosa hai scritto per farlo arrabbiare così?
“Penso non abbia gradito le mie parole a difesa di Renzi che lui chiama ‘avversario’, io ho solo scritto ‘Caro Carlo, non possiamo permetterci il lusso di dividerci, la prospettiva che abbiamo per le elezioni del 2023 è basata sull’unità delle forze riformiste’”.
Quindi si è arrabbiato con te perché sei renziano?
“Lo vorrei capire anche io, è vero, sono iscritto a Italia viva, ma sono stato candidato con lui, ho lavorato per la sua lista”.
Non è che sei un infiltrato di Renzi che gli vuole rompere un po’ le scatole?
“Ma no, io sono impegnato a Roma con altri giovani per sostenere un polo riformista, non mi importano mica le bandierine”.
Un caffè per chiarire te l’offrirà?
“Non lo so, in tv ha detto che mi invierà dei fiori, io sto con ancora aspettando”.