La nota di Palazzo Chigi
Draghi corre, ma solo al “76 per cento”
Tra settembre e ottobre, i provvedimenti "smaltiti" sono stati 199 su 261, si legge in una nota del governo. Che voleva forse rivendicare la gran mole di lavoro fin qui svolto, ma finisce in realtà col denunciare un certo ritardo
La stranezza, più che nei numeri, sta nella scelta comunicativa. Nel fatto, cioè, che proprio col comunicato con cui Palazzo Chigi intende rivendicare la gran mole di lavoro svolto si finisca in realtà col denunciare un certo ritardo, una certa inadempienza. “Sono 549 i provvedimenti ‘smaltiti’ dal governo Draghi dalla data del suo insediamento fino al 31 ottobre 2021”, si legge in una nota ufficiale che ripropone la relazione tenuta dal sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, durante il Cdm di oggi. “Il periodo bimestre settembre-ottobre è stato contrassegnato da una straordinaria performance con un complesso dei provvedimenti ‘smaltiti’ che ha raggiunto quota 199”. Tanta roba, non c’è dubbio. Solo che poi il rapporto prosegue così: “Il risultato di 199 provvedimenti è pari al 76,2 per cento dell’ambizioso obiettivo di 261 provvedimenti complessivamente assegnati alle amministrazioni per il bimestre considerato”.
Il che, insomma, equivale a dire che per il 23,8 per cento dei compiti che le erano stati assegnati, la macchina amministrativa è stata inadempiente. Un quarto del lavoro non svolto, o svolto in ritardo. E il resoconto, visto in quest’ottica, è certamente meno confortante. Ovvio, le scadenze sono tante, lo sforzo richiesto dal Pnrr è inedito, oltreché gravoso. E dunque anche Draghi, che pure è Draghi, è logico che fatichi. Anche in virtù del fatto che a ottobre l’azione dei vari ministeri è stata tutta concentrata sulla legge di Bilancio. E però la sfida del Recovery è così decisiva, per l’economia italiana e anche per i futuri equilibri europei, che ogni ritardo accumulato produce ansie in vista degli impegni da assolvere nella tabella di marcia del Pnrr nel primo semestre del 2022 (quando la frenesia della politica intorno al Quirinale porterà a dirottare sui tatticismi molte delle energie dei partiti). Più rassicurante, invece, il monitoraggio sull’erogazione dei fondi stanziati da luglio col dl “Sostegni-bis”: quasi 10,5 miliardi sono stati sbloccati, pari all’89 per cento delle risorse messe a disposizione degli aiuti alle imprese.