Appello fogliante
"Invitiamo i cittadini a vaccinarsi senza esitazioni". Chi ci sta a dirlo? La risposta dei leader
All'appello del Foglio aderiscono Letta, Conte, Cav., Renzi, Calenda, Speranza. Meloni dice "nì". Salvini si nega. Un’indagine
Ieri sul Foglio abbiamo lanciato un appello ambizioso rivolto ai principali leader di partito del nostro paese e li abbiamo invitati, considerata la fase pandemica in cui si trova l’Italia, considerato il traguardo del 90 per cento di vaccinati con prima dose non così lontano e considerata la recrudescenza della pandemia in alcuni paesi importanti dell’Europa, come la Germania, a sottoscrivere una frase semplice e lineare. Questa: “Invitiamo ogni cittadino a vaccinarsi senza esitazioni: solo così si supera la pandemia”. Per mettere a loro agio i leader sovranisti, che negli ultimi tempi in modo poco lungimirante hanno deciso di mettersi più dalla parte dei Free vax che dalla parte dei Sì vax, abbiamo riportato anche una dichiarazione recente del premier sovranista ungherese Viktor Orbán, che pochi giorni fa ha lanciato ai suoi cittadini un messaggio forte, simile a quello offerto ieri dal Foglio: “Esorto tutti a vaccinarsi, perché nessuna misura di protezione è sufficiente, solo il vaccino serve. Le altre misure rallentano la diffusione del virus, ma non ci proteggono. Non dobbiamo credere alle illusioni”.
Nel corso della giornata di ieri, abbiamo chiesto un riscontro ai principali leader dei partiti italiani e abbiamo raccolto qualche risultato interessante. Abbiamo chiesto a Enrico Letta, segretario del Pd, di sottoscrivere il nostro appello e la risposta di Letta è stata: “Sì”. Abbiamo chiesto la stessa cosa a Giuseppe Conte, leader del M5s, e la sua risposta è stata identica: “Sì”. Un “sì” è arrivato anche dal leader di Italia viva, Matteo Renzi. Dal leader di Azione, Carlo Calenda. Dal leader di Leu, Roberto Speranza. Nel centrodestra, invece, la situazione ci si è presentata decisamente più variegata. Abbiamo chiesto a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, di sottoscrivere il nostro appello, e la risposta di Berlusconi è stata: “Certamente”. Poi lo abbiamo chiesto a Matteo Salvini, sollecitato ripetutamente, che ha scelto di non risponderci. Lo abbiamo chiesto anche a un leghista importante come Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che, con entusiasmo, ci ha detto così: “Sottoscrivo questa frase che ripeto in continuazione”. Quindi lo abbiamo chiesto anche a Giorgia Meloni che, a costo di deludere Orbán, ci ha risposto con un “nì” (più no che sì) e lo ha fatto offrendoci qualche distinguo: “Invito tutti i cittadini in età matura e le categorie a rischio a vaccinarsi contro il Covid perché il vaccino protegge dalla malattia ed è estremamente utile a chi è più esposto. Allo stesso tempo chiedo al governo quella trasparenza e chiarezza finora mancate sui vaccini e a non spingere sulla vaccinazione ai minori, fin quando la comunità scientifica non ne avrà assicurato in modo unanime e definitivo la mancanza di ogni grave effetto avverso, anche a lungo termine. Chiedo inoltre al governo di concentrarsi sulle questioni che finora ha incredibilmente ignorato, come il potenziamento dei mezzi pubblici, l’aerazione meccanica controllata e la ricerca sulle cure per il Covid”. Vaccinatevi, dunque, ma non tutti (i giovani no, dunque, e non solo i più piccoli), solo chi è in età matura (che cosa significa?), solo chi fa parte di una categoria a rischio (e ci mancherebbe). Con una concessione: il vaccino protegge dalla malattia. Ci si può accontentare? Ahinoi, forse no. Decisamente no.