Il caso

Non solo Travaglio, Renzi ora sfida Conte in tv. Ma il presidente del M5s rifiuta

Ruggiero Montenegro

Il Movimento 5 stelle pubblica 13 domande per il leader di Italia Viva, “nell’interesse di tutti i cittadini, a garanzia dei principi di piena trasparenza". E lui risponde e rilancia: chiede un confronto televisivo  e prepara altrettanti quesiti, "dalle mascherine al Venezuela". Conte (al momento) si tira indietro

Non c'è voluto molto, meno di un'ora, il tempo di un paio di telefonate, forse anche meno: Matteo Renzi coglie la balla al balzo e rilancia. Ci ha preso gusto evidentemente. E dopo Marco Travaglio, adesso il senatore di Scandicci vuole un confronto tv con “il capogrillino” Giuseppe Conte, che attraverso il sito del Movimento 5 stelle ha recapitato al leader di Italia viva questo pomeriggio 13 domande. Poste “nell’interesse di tutti i cittadini, a garanzia dei principi di piena trasparenza e accountability”, per affrontare una questione di “etica pubblica”. Aspetti su cui il nuovo corso contiamo, dicono, “non è disponibile ad arretrare di un millimetro”. E pare che sia così deciso che Conte, almeno per il momento, secondo quanto riferiscono fonti vicinissime al leader 5 stelle, abbia detto no. Ha già cambiato idea, a tempo di record: nessun dibattito in favor di telecamere. 
 

 

Nel documento grillino, si chiedono spiegazioni su un po' tutto il fronte legato all'inchiesta Open e ai carteggi pubblicati sulle pagine di vari quotidiani italiani: si va dalla “struttura di propaganda anti grillina”, un'idea emersa in una mail inviata da Fabrizio Rondolino, ai rapporti tra Renzi e lo stesso giornalista, fino alla richiesta di scuse per i presunti disegni "diffamatori" nei confronti del movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. E non solo. Il questionario continua così: “Come spiega la mail inviata a un suo stretto collaboratore che conterrebbe l’indicazione di conoscere le scalette e di indirizzare i contenuti delle tv? Intende prendere le distanze dai suoi collaboratori?”, chiedono ancora dal M5s.
 

 

Poi l'offensiva pentastellata si concentra sul "nuovo rinascimento arabo”, con i rapporti tra l'ex premier e il governo saudita, e la relazione tra il capo di Iv con Benetton, che in base a quanto riportato dalle carte avrebbero versato delle somme a favore dell'ex sindaco di Firenze, oltre a finanziamenti della stessa fondazione Open. L'invettiva si chiude invocando una presa di posizione sulla trasparenza, e un impegno anche in Parlamento: “Intende contrastare o non si opporrà alla battaglia che il M5S sta conducendo in Parlamento per introdurre una più stringente normativa sul conflitto di interessi?”.

 

La risposta del senatore di Iv non si è fatta attendere, prontissima. Tanto da ipotizzare l'arrivo in anteprima dei 13 quesiti al destinatario, che subito aveva twittato: “Aspetto la sua proposta di data e nel frattempo preparo le 13 domande per lui, dalle mascherine al Venezuela. Sono certo che non scapperà dal confronto democratico". Alla fine anche la risposta di Conte non si è fatta attendere, ma forse non era quella desiderata. Né da Renzi, né dai conduttori dei talk show. Disfida rimandata (?).

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