L'intervista
"Fermiamo gli stregoni. Serve un super green pass. Ora!". Parla Agrusti (Confindustria)
"I no vax sono disertori. La Lega stia con Fedriga"
"Gli incoscienti siamo noi. A Trieste oltre 70 mila non vaccinati su 230 mila abitanti. Agire subito con restrizioni. Sono per la terza e anche per la quarta dose". Intervista al presidente degli industriali di Pordenone-Gorizia-Trieste
I non vaccinati? “Chiamateli disertori”. Vuole un super green pass (“Assolutamente sì”). Avvisa che a Trieste (“lo registrano gli scienziati”) su 230 mila abitanti i non vaccinati sono 70 mila: “Basta stregoni”. Esiste un pericolo nord est che è pericolo Italia. Lo dice al Foglio il presidente di Confindustria Alto Adriatico. E’ Michelangelo Agrusti ed è per la “terza, per la quarta e anche per la quinta dose. Avanti!”.
Perché nessun politico riesce a parlare come questo presidente che guida gli industriali di Gorizia-Pordenone e Trieste? Ecco cosa pensa dei no vax: “Non si può accettare che una minoranza vigliacca contagi una maggioranza virtuosa. Restrizioni per i non vaccinati e subito. La battaglia contro la quarta ondata deve essere la nostra battaglia finale. La battaglia definitiva. Questo virus non deve diventare quello che è diventato Ebola per l’Africa”. I parlamentari che finora hanno strizzato l’occhio ai no pass? “Appartengono a una classe dirigente che abdica e che verrà travolta dagli elettori”.
C’è un territorio che si sta avvicinando pericolosamente in zona gialla e arancione come teme Massimiliano Fedriga, il leghista e bravissimo amministratore, che lo guida. E’ il Friuli-Venezia-Giulia, una regione che ha avuto 3.800 morti di Covid e che registra un deficit storico per quanto riguarda le campagne vaccinali, una sfiducia antica nei confronti dei sieri. I no pass che ne hanno fatto la loro Ramallah l’hanno scelta per queste ragioni.
Perché Agrusti parla dunque di “disertori”? Perché lui stesso ha commemorato i caduti, dedicato targhe, partecipato a cerimonie e perché, avvisa, “la nostra Trieste è oggi una Bergamo senza morti, ma è il centro del contagio”. Prevedere limiti alla libertà dei non vaccinati è antidemocratico? “Non lo è. Abbiamo raccontato questo virus come una guerra crudele. Chi non si vaccina sta facendo perdere tutti. Qui, nella mia regione, i non vaccinati sono ancora troppi. Gli incoscienti siamo noi, non solo chi viene a manifestare da fuori. Siamo la regione più esposta. Slovenia, Austria sono paesi dove il virus si diffonde più che mai. I vaccini stanno cominciando a perdere di efficacia. Servono altre dosi. Ci avviciniamo verso una tempesta che può essere perfetta e che si può propagare al resto d’Italia”.
Dice Agrusti che si deve avere la forza di parlare di “super green pass”, di restrizioni mirate, di “limiti alla libertà” per i non vaccinati, perché anche le scuole, le classi, “stanno nuovamente cominciando a spegnere le luci”. E’ una proposta che crede possa passare? “E perché non deve? Non abbiamo avuto purtroppo la forza di rendere il vaccino obbligatorio per legge. Io rimango dell’opinione che si doveva, ma ricordiamoci oggi del green pass e delle polemiche che sono nate. L’alibi è sempre lo stesso: siamo il primo paese che adotta queste misure. E allora? Sul green pass ci stanno copiando tutti. Il nostro riferimento deve essere Israele”.
Ci sono buoni amministratori, e leghisti, che stanno pagando il conto degli scoppiati di piazza, quelli che Agrusti definisce “ciarlatani millenaristi” e che sono stati coccolati da qualcuno. Presidente, vuole dire cosa produce l’ambiguità di partito sui vaccini? “Produce balzani che infettano e che rischiano di bloccare la crescita del paese. Una crescita che è stata stimata del sei per cento. Nuove restrizioni avrebbero un effetto drammatico”.
Quanto male stanno facendo ad amministratori come Fedriga, Zaia e Fontana, questi stregoni organizzati? “Sono amministratori che stanno dimostrando capacità di leadership. Le scelte di Fedriga, le sue parole, sono ormai da leader nazionale”. E’ un leader solo? “Non lo è per niente”. Chiedere un “super gren pass” è una posizione che fa perdere voti alla Lega? “Al contrario. Sono posizioni coraggiose che non fanno perdere consenso ma guadagnarlo. Gli amministratori della Lega sono quelli che stanno conservando il consenso della Lega”. La chiamano libertà... Lei come chiama questi irriducibili, questi “no Galileo”? “Mi sembra che li abbiamo sottovalutati. Vogliono prendere la traiettoria dei No Tav. Che paese diventa un paese che manda i propri agenti a presidiare un buco nella terra e un frigorifero di fiale? Non possono vincere gli incoscienti. Non devono”.