I coronaparty di oggi seguono il format di Paola Taverna
L'ultimo piano perverso dei no vax, ammalarsi per ottenere il green pass, pianta le radici nel pensiero della vicepresidente del Senato. Che da piccola andava dal cugino col morbillo per la stessa ragione, e da grande dice che "il vaccino può causare l'autismo"
È la moda no vax dell'autunno 2021: appuntamento di gruppo, festa garantita, mi raccomando non dimenticare a casa l'amico positivo. Altrimenti chi si ammala, chi potrà ottenere il green pass eludendo big pharma? Niente di nuovo. I coronaparty esistono da ben prima del Covid, e a Paola Taverna spetta la palma della pioniera: "Ma i bambini non vaccinati son portatori de che? Portatori de che?", diceva la parlamentare del M5s, già allora vicepresidente del Senato, nel febbraio 2018. "Io quand'ero piccola facevamo la processione. Tutti a casa del cugino di turno con la malattia esantematica, così ce la levavamo dalle palle in un colpo solo".
Oggi la storia si ripete. Taverna si nasconde nelle alte vesti istituzionali di vicepresidente di Palazzo Madama, ma la mania si è diffusa a macchia d'olio. Dalla Germania all'Alto Adige. Meglio morti che vaccinati - e purtroppo non è un modo di dire: l'ultimo caso è quello di un 55enne in Austria, deceduto proprio dopo l'infezione contratta durante un coronaparty. Per capire la logica sottostante tornano in aiuto le parole della pentastellata, no vax della prima ora: "Il vaccino può causare l'autismo", l'evergreen di Taverna nel 2015. (Tra l'altro: quale vaccino? Per che malattia? Secondo quali studi? "Lo afferma una sentenza". No, nemmeno quella). E ancora: "Voi siete dei pazzi", sosteneva due anni più tardi contro il decreto vaccini dell'allora ministra Lorenzin. "Vi siete presentati con un decreto folle e impresentabile e quest'aula lo ha smontato pezzo per pezzo, certificando il fallimento suo come ministro della Salute".
Eppure su una cosa Taverna aveva (e ha ancora) ragione. "La gente non si fa più i vaccini perché l'hanno detto quelli del Movimento?", incalzava la parlamentare. "No. La gente non fa più i vaccini perché c'è una profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni, dalle case farmaceutiche al ministero della Salute. Mia madre mai avrebbe messo in dubbio ciò che diceva l'Istituto superiore di sanità. Oggi invece qualsiasi cosa dicono ti fai quattro domande. Probabilmente in molto di quello che passa c'è parte di verità, parte d'interesse e parte di menzogne". Lo diceva come un vanto, è la condanna che con la quarta ondata tiene sotto scacco l'Italia. E così Bolzano è a un passo dalla zona gialla.