Il caso
Ostriche e profilattici: il grande suq degli emendamenti alla legge di Bilancio
La manovra deve essere approvata entro il 31 dicembre da entrambi i rami del Parlamento. Ma questo non scoraggia i partiti dall'avanzare le loro richieste: per esempio l'Iva più bassa per la pappa reale e detrazioni per i battesimi
Discuteranno certo di superbonus, qualcuno tenterà di ricomprendervi una flat tax più corposa. Si divideranno, com'è abitudine, sulle modifiche da apportare al Reddito di cittadinanza. Ma soprattutto, cercheranno in ogni modo di portarsi a casa uno scalpo da esibire a mo' di trofeo con i propri elettori. Sono i partiti alle prese con l'esame della legge di Bilancio in Parlamento. Da approvare in entrambe le camere entro la fine dell'anno e però, da alcune settimane, ferma in commissione Bilancio al Senato, dove entro la scadenza del 29 novembre sono stati raccolti la bellezza di 6290 emendamenti: 1.108 di Forza Italia, 976 della Lega, 988 del M5s e 865 del Pd. Mentre Fratelli d’Italia, che siede all’opposizione e avrebbe pure velleità ostruzionistiche, si è accontentata, si fa per dire, di 785 proposte. Un mercato parallelo, rispetto agli articolati tecnici che compongono il testo della legge, in cui le forze politiche si insinuano con destrezza per coprire vasti cenni di universo: così, informa la Stampa, mentre il cuneese deputato leghista Giorgio Maria Bergesio chiede un abbassamento dell'Iva per le ostriche, dal 22 al 10 per cento, un emendamento dei Cinque stelle avanza la stessa pretesa sull'imposta aggiunta per i profilattici. E se pensate che siano due casi limite, vi informiamo puro che la stesso identico ribasso viene richiesto per un altro bene di prima necessità: non di pane stiamo parlando ma della pappa reale.
E pensare che il confronto parlamentare sarebbe un momento decisivo dell'approvazione della manovra, se è vero che per velocizzarne l'iter il governo ha previsto, dal lunedì al mercoledì di questa settimana, una serie di incontri con le forze politiche al preciso scopo di limare le divergenze, avvicinare le istanze, trovare un punto di caduta. Ché, è stato il ragionamento sottinteso, si vogliono evitare turbolenze inattese. Risultato? La maggioranza si è trovata in commissione emendamenti che ben poco hanno a che vedere con l'intervento che dovrà regolare le spese dello stato nell'anno venturo, dopo mesi impegnativi di trattative. Altri esempi? Tra i grillini c'è stato addirittura chi ha approfittato di questa finestra per tentare di racimolare fondi per l'educazione emozionale nelle scuole in chiave anti bullismo. E poi il grande classico, questa volta da parte dei forzisti: le detrazioni per matrimoni, battesimi e comunioni. Lo strapaese plastico che fa capolino in Parlamento. Che Draghi deve aver pensato fosse un esagerazione dei giornali. Peccato che è così quasi ogni anno. E l'anno prossimo uguale.