La playlist della politica
Abbiamo provato a capire qualcosa di più sulla House of Colle ponendo a ministri, sindaci, governatori tre domande: una serie tv, una canzone, un libro da consigliare. Pazzo girotondo, tra The Crown e Squid Games
Draghi a parte, c’è qualcosa che hanno in comune i ministri del Pd e quelli della Lega, i ministri del M5s e quelli di Forza Italia, i governatori di centrodestra e i sindaci di centrosinistra? Abbiamo fatto una pazzia e con un piccolo esperimento abbiamo tentato di conoscere meglio alcune personalità del mondo della politica ponendo loro tre domande semplici, poco pandemiche e molto natalizie. E’ una divagazione, diciamo così, ma è una divagazione che, tra le righe, qualche spunto politico lo contiene. La prima domanda, per tutti, era questa: un libro letto da consigliare. La seconda domanda: una serie tv vista da consigliare. La terza domanda, per qualcuno più proibitiva: una canzone da consigliare per prepararsi alle settimane che verranno. Abbiamo mandato la nostra richiesta a pioggia, a diversi ministri, a diversi leader, a diversi governatori, ad alcuni sindaci, e ne è emerso un affresco interessante, e non solo per i contenuti offerti dagli interlocutori.
Il nostro piccolo viaggio inizia dal governo, inizia dai ministri, o meglio da uno dei volti più importanti del Consiglio dei ministri: Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, braccio destro e sinistro di Mario Draghi. Libro scelto: “I leoni di Sicilia”, di Stefania Auci. Serie tv scelta: “Downton Abbey”. Canzone scelta: “Gli anni più belli”, di Claudio Baglioni, e naturalmente non sappiamo se l’indicazione riguardi la colonna sonora dei mesi politici passati o di quelli che verranno. Garofoli ha anche un fuorisacco: “Grand tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”, presso Gallerie d’Italia, Milano.
La playlist della politica
Dopo Garofoli, ecco i ministri. Prima: Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali. Libro: “Angela Merkel. La donna che ha cambiato la storia”, di Massimo Nava. Serie tv: “The Crown”. Canzone, very rock: “Beggin’”, dei Måneskin. Ministro numero due: Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca. Serie tv: “Petra” (con Paola Cortellesi). Libro: Giorgio Fontana, “Prima di noi”. Canzone: “Sally”, di Vasco Rossi. Ministro numero tre, Enrico Giovannini, a capo del dicastero delle Infrastrutture. Serie tv: “This Is Us”. Libro: “Il futuro, storia di un’idea” (Laterza). Canzone: “When we were young”, di Adele. E poi, ancora. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica. Serie tv: nessuna: “Non le guardo!”. Libro: “Global Environmental Outlook - GEO6” delle Nazioni Unite, “benché tecnico e complesso andrebbe studiato da tutti”. Canzoni: Ludovico Einaudi, “Nuvole Bianche”, e Dire Straits, “Telegraph Road”. E’ il turno di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. Serie tv? Naturalmente “Gomorra”. Libro: “Enrico Berlinguer” di Chiara Valentini (e che altro?). Musica: “Experience”, Ludovico Einaudi (e due). Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, e compagno di pizzate di Di Maio. Serie tv: “Das Boot”. Libro: Enrico Ruggeri, “Un gioco da ragazzi”. Canzone: Noa, “Beautiful that way”. Tocca a Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. Serie tv: “Omicidio a Easttown”. Libro: “Un romanzo russo”, di Emmanuel Carrère. Canzone: “Better man” dei Pearl Jam. E poi, Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione: Serie tv: “L’ispettore Coliandro”. Libro: “Léon”, di Carlo Lucarelli, e “La mente che sente”, di Daniela Lucangeli. Canzone? Il ministro non ama la musica contemporanea, confessa, ma dice di amare la lirica, e di aver seguìto con interesse le tre messe in scena di Shakespeare allestite quest’anno alla Scala (“Macbeth”), all’Opera di Roma (“Giulio Cesare”), al San Carlo (“Otello”). Più contemporaneo invece Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Serie tv: “Borgen” e “The Billion Dollar Code”. Libri: “Station Eleven”, di Emily St. John Mandel, e “Rumore”, di Daniel Kahneman, Olivier Sibony e Cass R. Sunstein (un libro sul difetto del ragionamento umano, utile in tempo di governo dell’irrazionalità). Musica: poca. Sempre in area governo, in area Cdm, ecco Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno. Serie tv: “La casa di carta”. Libro: Antonio Polito: “Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita”. Canzone: Robbie Williams: “She’s the One”. Ecco Andrea Orlando. Serie tv: “Ray Donovan”. Libri: “Il paradiso in terra”, di Christopher Lasch. Canzone: non pervenuta. Dario Franceschini, ministro della Cultura. Serie tv: “The Crown” (e due). Libro: “La casa sull’argine”, di Daniela Raimondi. Canzone: “Stanotte ho fatto un sogno”, di Mario Castelnuovo. Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica, come al solito un fiume in piena. Libro: “Un anno di poesia” di Bernard Friot, illustrazioni di Hervé Tullet, tradotto e adattato da Chiara Carminati, Edizioni Lapis. Serie tv, tenetevi forte: “Sex and the City”. Canzone: “Misty” di Erroll Garner. Brunetta, strappandoci un sorriso, sceglie anche di spiegare con dovizia di particolari le sue scelte. Libri: “Per fare poesia, non solo leggerla. Un libro sorprendente e sconvolgente, soprattutto se si sfoglia con un bambino”. Serie tv: “Una serie universale e modernissima, ha raccontato le donne e le relazioni come mai prima sullo schermo”. Canzone: “E’ la canzone mia e di mia moglie, soprattutto nell’interpretazione di Ella Fitzgerald. E’ la canzone dell’amore, che rende confusi e ‘indifesi come una gattina su un albero’”. Arriva Elena Bonetti, ministro della Famiglia. Serie tv, un classico: “The West Wing”. Libro: “Un’amicizia”, di Silvia Avallone. Canzone: “Sogna”, di Fiorella Mannoia. Stefano Patuanelli, ministro dell'Agricoltura, dice invece: “Ho visto solo una serie quest’anno, ma la consiglio: “Strappare lungo i bordi”. Il suo libro d del 2021 è “Sulla corsa” di Mauro Covacich, mentre la canzone è “El Sendero” di Capa.
Facciamo poi un passo fuori dal governo e peschiamo in giro. Beppe Sala, sindaco di Milano. Serie tv: “Your Honor”. Libro: “Cose che succedono la notte”, di Peter Cameron. Canzone: “Drones”, di Terrace Martin. Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia. Serie tv: “Squid Game” (e uno). Libro: “This is How They Tell Me The World Ends”, di Nicole Perlroth. Canzone: “Bandiera Bianca”, dedicata a Battiato.
E ancora. Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia. Serie tv: “La Ruota del Tempo”. Libro: “La divina commedia di Geronimo Stilton”, “che leggo con i miei figli”. Musica: “Pastello Bianco”, dei Pinguini Tattici Nucleari, “che ascolto sempre con i miei figli”. Pier Luigi Bersani, invece, non guarda molte serie tv, ma dice che “il film obbligatorio di Natale è ‘Fanny e Alexander’, perché quando si ha tempo bisogna concedersi un capolavoro e un po’ di nostalgia”. Il libro: “L’Idiota” di Dostoevskij, “per gli stessi motivi”. E, dice Bersani, “per gli stessi motivi bisogna ascoltare la canzone dell’anno, soprattutto per uno di paese: ‘Quiet town’ dei Killers”. Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega. Serie tv: “Il Trono di Spade”. Libri: Hans-Georg Gadamer, “Verità e metodo”, e “Il pensiero controrivoluzionario”, di Diego Panetta. Canzone: “Halo” di Beyoncé. E poi. Giovanni Toti, presidente della Liguria. Serie tv: “The Crown” (rieccola). Libro: “Il mare dei fuochi”, di Marco Buticchi. Canzone: “Mille”, di Fedez, Achille Lauro, Orietta Berti. Guido Crosetto: Serie tv: “Downton Abbey” (Garofoliano puro?). Libro: “Lo sciame umano” di Mark W. Moffett. Musica: “C’era una volta in America”, di Ennio Morricone. Irene Tinagli, vicesegretario del Pd. Serie tv: “This Is Us”, perché “è ambientata a Pittsburgh, mi ha fatto fare un tuffo nel passato”. Libro: “Lontano dagli occhi”, di Paolo Di Paolo, “mi ha colpito tantissimo il coraggio e la delicatezza con cui un uomo racconta la maternità, toccando un tema difficile, veramente bravo”. Canzone: “Tutto Battiato” (gentiloniana?).
E ancora, infine. Carlo Calenda, leader di Azione. Serie tv: “Dopesick - Dichiarazione di dipendenza”. Libro: “La società senza dolore” di Byung-chul Han. Musica: “Era de maggio” cantata da Nando Murolo. E poi, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. Serie tv: “La regina degli scacchi”. Libro: “Umilmente ambiziosi”, la ricetta di Walter De Raffaele, che incidentalmente è l’allenatore della squadra di basket di cui Brugnaro è presidente, la Reyer. Canzoni: la dance di Dj Matrix, disc jockey veneto la cui musica Brugnaro giura di saper ballare bene.
Restiamo al nord, spostiamoci a ovest. Attilio Fontana, presidente della Lombardia. Serie tv: “Il metodo Kominsky”. Libro: “Il bastardo ovvero gli amori, i travagli e le lacrime di don Emanuel di Savoia”, di Gina Lagorio. Musica: Vasco Rossi, “Albachiara” (un altro). Marco Marsilio, governatore dell’Abruzzo. Serie tv, addirittura quattro: “Squid Game”, “Nine Perfect Strangers”, “Jack Ryan”, “Peaky Blinders”: Libro: Hans-Georg Gadamer, “Verità e metodo”. In alternativa: Giordano Bruno Guerri, “Disobbedisco - Fiume 1919-1920”. Musica: Måneskin, “sano rock tradizionale!”, tiene a far sapere con un patriottico sorriso il governatore. Infine, Walter Veltroni, già segretario del Pd: Serie tv: “Turning Point” e “The Beatles: Get Back”. Libro: “Le Lettere di Pasolini”, of course. Canzone: “Moral of the story” di Ashe e Niall Horan, “del 2020 ma”, dice Veltroni, “l’ho scoperta quest’anno”.
Ogni scelta è un’idea, naturalmente, ma ogni scelta contiene qualcosa in più, se ci si riflette un istante, per conoscere meglio le personalità coinvolte, capire qualcosa dei loro sogni, conoscere meglio le loro attitudini e scoprire quelle, insospettabili, che hanno in comune. Una in particolare, che è una ricorrenza non male nella stagione in cui la politica cerca di trovare una soluzione per mettere in cassaforte il suo futuro. Tra le serie tv, vince “The Crown”, cercasi una corona, e vince “Squid Game”, cercasi antidoto al caos. E a loro modo chissà che dietro queste scelte, come molte altre, compresi i silenzi di alcuni ministri, non ci sia qualche elemento utile per capire come inizierà la serie tv più attesa di Italia. Che è un po’ “The Crown”, un po’ “Squid Game”, e che per noi è semplicemente “House of Colle”.